(M. Ferretti) – Sette gol, coppa Italia compresa. Cinque all’Olimpico e due lontano da Roma, uno (il primo in assoluto) a Genova e l’altro a Cagliari. E tutti su azione. Sette reti accompagnate da un dato singolare: se segna in casa, è vittoria sicura. È capitato contro il Cesena, contro l’Inter, contro il Parma domenica scorsa e anche in coppa contro la Fiorentina. L’altra (brutta) faccia della medaglia dice che lontano dall’Olimpico i suoi due gol hanno portato zero punti, visto che sia a Genova che a Cagliari sono arrivate due sconfitte. Fabio Borini, detto Borinho, è l’uomo più nuovo della nuova Roma.Walter Sabatini, ad esempio, pensava che fosse un attaccante di sicura prospettiva, ma mai avrebbe immaginato che Borinho facesse così bene. Al punto che oggi si parla senza inquietudini, per dirla proprio alla Sabatini, di un interesse di Cesare Prandelli per il numero 31 giallorosso. «La Nazionale? È prematuro parlare di una convocazione per Fabio. Sta facendo molto bene. È stato molto aiutato finora dai compagni e dall’allenatore. La Nazionale per lui la lascerei momentaneamente da parte, prenderei invece atto del fatto che si sta rivelando una scelta azzeccata per tutti noi». Un affare per due, visto quanto sta combinando Borinho, preso a parametro zero dal dg emiliano Pietro Leonardi, riciclato (in prestito) per 1,25 milioni di euro dopo aver giocato appena mezza partita in coppa Italia e poi ceduto (in comproprietà) per 2,3 milioni il 23 gennaio scorso. Il Parma ha preso bei soldi da un parametro zero, la Roma ha pagato poco uno dei migliori attaccanti del campionato. Sognando la Nazionale maggiore, Borini si gode l’Under 21 di Ciro Ferrara. «Fabio è un giocatore che risente in maniera positiva dell’esperienza fatta nel campionato inglese. È uno che non molla mai e che detta tutti i tempi del pressing. Va sempre a cercare di rubar palla all’avversario. È un grande professionista, molto volenteroso. Per la mia Nazionale è un punto fermo», ha detto recentemente il ct degli azzurrini. Contro il Parma ha segnato da ala, prima aveva segnato da attaccante d’area (vedi la partita con l’Inter) o da opportunista (vedi i gol firmati in trasferta) e non è ancora riuscito a mettere in mostra un’altra perla del suo repertorio, i calci piazzati. La storia della sua breve carriera racconta di un Borinho, abilissimo nel calciare le punizioni per via delle istruzioni e dei consigli ricevuti ai tempi del Chelsea da un certo Didier Drogba. (…)