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IL MESSAGGERO. Italia in stile Luis

(U.Trani) Il quinto postoriconquistato, dopo tre mesi, nell’ultimo weekend.

Gli undici debuttanti in questo campionato, record per la serie A (…). Luis Enrique, insomma, ha messo in vetrina la sua Roma, in Italia e all’estero, in linea con le strategie della nuova proprietà statunitense e di UniCredit. Sotto i riflettori c’è il comportamento in questa stagione della squadra giallorossa. L’asturiano, per quanto incontentabile, sa che la Roma in campo ha ormai un’identità precisa e riconoscibile, con l’idea barcelonista portata a Trigoria.

Il lavoro in campo premia i singoli, cioè i giocatori. Ma anche lo stesso tecnico. Perché se i calciatori hanno la soddisfazione di essere chiamati dai propri cittì, anche Lucho raccoglie consensi. Soprattutto in Catalogna. E’ di ieri il risultato del sondaggio del sito del quotidiano El Mundo Deportivo: Luis Enrique, rispetto agli altri candidati, è il preferito per la successione alla panchina aurea di Guardiola.

Primo con il 39 per cento, anche se il campione di votanti è limitato: duemila tifosi blaugrana. Che comunque sanno bene come ha lavorato con il Barça B e quanti giocatori è riuscito spingere in prima squadra. E’ stato proprio Luis Enrique, qualche settimana fa parlando dell’apertura di Prandelli a Totti per Euro 2012, a prevedere il futuro azzurro a Borini che domenica riceverà la chiamata per l’amichevole di Genova contro gli Usa. «Più vanno e più sono felice: Francesco, Daniele, Dani, Fabio e Rosi».

A parte Totti, per il quale si deciderà a maggio, solo l’ultimo, a meno di sorprese, non ci sarà. Gli altri dovrebbero invece entrare nell’elenco (tre, come al mondiale 2006), anche se il cittì valuterà bene, sentendo lo staff medico giallorosso, le condizioni fisiche di De Rossi e Osvaldo: il centrocampista ha appena sconfitto una fastidiosa infiammazione all’inguine e l’altro è stato fermo 40 giorni per un infortunio muscolare. Borini, invece, sembra sicuro. (…)

Non vuole allargare troppo il gruppo. Con i 5 gol nelle ultime 6 partite, la punta romanista scavalca alcuni big del nostro campionato, a cominciare dall’ex giallorosso Borriello. In più «dà il cento per cento anche quando dorme», come ha detto domenica Luis Enrique. Lasceranno per qualche giorno Trigoria, oltre ai tre azzurri, pure Pjanic, atteso dalla Bosnia per sfidare il Brasile a San Gallo, gli argentini Gago e Lamela che a Berna affronteranno la Svizzera, l’olandese Stekelenburg che giocherà a Londra contro l’Inghilterra, il danese Kjaer che sarà a Copenaghen per ospitare la Russia (…)

L’unica controindicazione per la Roma è che la prossima è la settimana che precede il derby. L’esodo di sette titolari (su nove convocati) non agevola certo il lavoro di Luis Enrique prima della gara con la Lazio. Il presente, ma anche il futuro. Due settimane fa la Roma, con i suoi osservatori, si è spostata in Belgio per assistere a Genk-Lokeren di sabato 11 febbraio. Tre nomi sul taccuino di Sabatini, tutti del Genk: il jolly difensivo Vanden Borre, 24 anni, in scadenza di contratto (ex Genoa e Fiorentina), l’attaccante Vossen, 22 anni, già 17 gol in stagione (compresi i 5 in Champions) e il fluidificante sinistro Tshimanga, 23 anni, congolose con passaporto belga, ha già debuttato in nazionale.

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