(S. Carina) –Il miglior biglietto da visita glielo regala il ds Sabatini, seduto vicino a lui: «Siamo molto fiduciosi sul fatto che Marquinho possa darci un mano. È un giocatore forte, nonostante non sia stato accolto in pompa magna. Si tratta di un centrocampista polivalente con caratteristiche che non avevamo in rosa. Se gli basteranno 15 gare per meritare la conferma? Ne potrà bastare anche una per vedere se è forte, come speriamo e sappiamo». Il brasiliano sorride e continua: «Ha ragione il direttore, non sarà il numero delle gare il fattore decisivo, ma farsi vedere e convincere allenatore e la dirigenza». In realtà, sarebbe già una notizia se riuscisse a convincere Luis Enrique a convocarlo per la gara contro il Parma: «Già domenica potrei esserci – afferma fiducioso – poi dipende dal tecnico». Non poco. Con lo spagnolo, però ha parlato molto, «mi ha spiegato cosa vuole da me in campo. E’ poi difficile dire in che posizione giocherò dopo i primi allenamenti: lo vedremo e lo capiremo insieme»
E a tal proposito, Marquinho, cresciuto studiando le giocate di grandi campioni – «Sono sempre stato un grande fan di Ronaldinho e Zidane, giocatori diversi che con la palla fanno quello che vogliono. Per me sono stati fonte d’ispirazione» – spiega di essere un calciatore capace di ricoprire più ruoli: «Ho giocato sia come centrocampista interno che come terzino, non credo di avere problemi di adattamento qui a Roma». E a chi gli chiede del perché sia arrivato in Italia solo a 25 anni, replica con orgoglio: «Penso che ognuno abbia il proprio percorso. Tanti vengono qui giovani e hanno bisogno di adattarsi, io vengo a 25 anni e mi presento con una maturità maggiore».