(D.Galli) – Ladri d’amore. Rubacchiano alle spalle della società, fregano i tifosi giocando sulla loro passione. Sono furbastri della peggiore specie. Quando laRoma li sorprende, li caccia via a pedate. Gli toglie il servizio di biglietteria. È successo la settimana scorsa. Una ricevitoria Lis Lottomatica, un punto speciale oltretutto, quindi teoricamente più fidato di altri, chiedeva una commissione del 10% su tutti i voucher elettronici – o carnet, mini-abbonamenti, chiamateli come vi pare – che venivano sottoscritti lì. Un raggiro in piena regola. Una procedura illegittima che la Roma ha scoperto e denunciato a Lottomatica. Che adesso, presumibilmente, prenderà pesanti provvedimenti nei confronti del proprio rivenditore. Era una mela marcia. Una su centosessanta. Tutto ha origine da una segnalazione. Quella di Davide. Il tifoso si presenta in una agenzia per comprare un voucher di Curva per le ultime otto partite della Roma all’Olimpico. Prezzo, 105 euro. E invece il rivenditore gliene chiede 115,50.Perché? «Una commissione. Si è giustificato così il titolare dell’agenzia», spiega Davide a Il Romanista. Una commissione che però non esiste. Il costo del carnet già comprende i diritti di prevendita, quella quota che spetta a Lis e alla sua rete di rivenditori. Davide, peraltro, è convinto che non si tratti di un punto Lottomatica. «Mi sembrava un’agenzia. Però ora che ci penso aveva le loro macchinette». Già. Certo che lo è. I carnet potevano essere emessi – il termine è scaduto sabato scorso – esclusivamente dai Roma Store e dai punti speciali Lottomatica. È tutto pulito, chiaro, trasparente. Lo sono le tariffe come le modalità di sottoscrizione. La Roma aveva pubblicato ogni informazione sul proprio sito. E poi sul voucher c’era scritto: 105 euro più zero euro diritti di prevendita. Zero euro, capito? Ma Davide non ci pensa, si fida, è convinto che la provvigione sia un diritto. E quindi consegna alla ricevitoria quei 10,50 euro in più. Soldi non dovuti. «In contanti, oltretutto. Ho pagato 115,50 euro in contanti. E per quei 10,50 euro in più non mi è stato fatto uno scontrino o una ricevuta», aggiunge. Tutto in nero, dunque. E poi? «Lì per lì ho lasciato perdere. Ma poi ho contattato la Roma per capire se quella provvigione era giusta o meno». Non lo era. Una volta informati, a Trigoria iniziano a indagare in maniera approfondita sui movimenti della ricevitoria. (…) La Roma scopre così che di romanisti fregati nella stessa maniera, e cioè con la favoletta della commissione, ce ne sono altri molti altri. Hanno tutti versato all’astuto mercante il 10% per ogni voucher. Ma solo quelli di Curva? Niente affatto. Il furbetto della biglietteria chiedeva il 10% per qualsiasi mini-abbonamento. Concluse le “indagini” a Trigoria non resta che chiudere quindi i rubinetti. Avvertono apposta Lottomatica per la revoca del punto dalla rete Lis. Non solo. Il club ha già contattato tutti quei tifosi vessati. Possono presentarsi in questi giorni per avere indietro il denaro della falsa commissione. Naturalmente, in quella stessa ricevitoria. Davide lo ha già fatto.«Ho detto al titolare dell’agenzia che secondo una mail della Roma avevo diritto al rimborso. Mi ha restituito i 10,50 euro in più e ha provato a dirmi che lui offre dei servizi, perché consente di usare il bancomat. Peccato che io – glielo ripeto – avevo pagato in contanti». La regola aurea di Trigoria è la limpidezza. Non possono esserci buchi neri, falle del sistema, blackoutdei quali fanno le spese i romanisti. Nessuno li tollera dentro la Roma. Hanno istituito apposta una e-mail dedicata: [email protected]. Sfruttatela. Denunciate gli abusi. Aiutiamo il club a sbattere i mercanti fuori dal tempio. Fuori dalla Roma. Fuori dal nostro amore. (…)