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IL ROMANISTA. Foschi: “Verso le trasferte libere”

Tifosi Roma

(V. VERCILLO) –Le trasferte libere sono il traguardo, quello compiuto dall’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive è il primo passo. Dalla chiusura totale di Maroni ad un primo squarcio di speranza per i tifosi: il Viminale ha concesso ai possessori della Tessera del Tifoso di poter comprare un biglietto anche per chi tesserato non lo è. Una sorta di garanzia, quindi, da parte dei titolari della As Roma Club Privilege. «Mi pare che alla fine piano piano si stia tornando avere un po’ di buon senso» ha detto Enzo Foschi, Vice Presidente della Commissione Sport della Regione Lazio«Con questo tipo di agevolazione ci si sta incamminando sulla giusta strada: è una scelta che va nella giusta direzione, nel recupero dei diritti dei cittadini che erano stati tolti. Ovviamente è solo un primo passo, il passo definitivo saranno le trasferte libere ».

Una grande apertura verso i tifosi: «Il problema che io consto è il fatto che i tifosi vengono considerati dei cittadini a parte che hanno bisogno di un documento che attesti il loro non essere delinquenti. Io sono radicalmente contrario a questo: la Tessera del Tifoso è uno strumento demagogico più utile ad un interesse bancario piuttosto che per affrontare seriamente il tema della sicurezza degli stadi, tema di carattere anche culturale che colpisce il mondo del calcio. Naturalmente chi commette atti criminali di ogni tipo va perseguito da chi di dovere, ma credo che già il biglietto nominale fosse una soluzione valida, una condizione per evitare il pericolo della violenza negli stadi. Non vedo perché anche altri debbano pagare per errori non propri».

Due anni di digiuno (forzato) dalle trasferte cominciano a farsi sentire:«A me piace andare in trasferta, e mi piace l’idea di portare con me mio figlio e mia moglie. Mi piace l’idea di trovare accanto a me altre migliaia di tifosi con cui condividere la stessa passione. La trasferta deve essere una grande festa d’amore nei confronti della squadra per cui tifi. Si sta andando verso scelte contro questo strumento discriminatorio e ne sono soddisfatto». In un mondo dove vige la legge dello “stretto indispensabile”, la Roma si sta dimostrando l’eccezione, offrendo sempre nuove iniziative per riavvicinare tifosi e famiglie allo stadio. «È una cosa molto positiva – ha commentato Foschi – mi pare si ricalchino Inghilterra e Spagna: là questo tipo di iniziative sono una consuetudine. Lo stadio deve essere un luogo per le famiglie, io ci sono cresciuto in questo modo e bisogna riportarlo ad essere quel tipo di spazio lì. Un luogo bello dove uno va tifa e si diverte, nel rispetto del diritto di tutti. La nuova società dal punto di vista del rapporto coi tifoso sta producendo innovazioni importanti, ma non può fare tutto da sola, serve una consapevolezza piena di tutte le società».

La strada è quella giusta, ma bisogna lavorare sodo e con attenzione:«Una cosa la voglio sottolineare: bisogna decidere se allo stadio si vogliono le famiglie o solo le telecamere. Ad esempio, la domenica alle 15 lo stadio sarebbe pieno, alle 20.45 è tutto diverso. Soprattutto d’inverno, con questo freddo, un genitore è più restio a portare i figli a vedere la partita. Bisogna evitare di sottostare a queste “leggi televisive”, bisogna rendere lo stadio più gradevole e divertente del comodo divano di casa».

 

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