(B. Devecchi) –«Daniele ha fatto ritardo alla riunione tecnica e l’allenatore non ha voluto perdonare questo ritardo». Anche Sabatini dà questa versione dei fatti. La stessa di Baldini. La stessa di Luis Enrique. «Una questione disciplinare? Non so come definirla», dice il ds, «è successa una cosa normale, Daniele ha fatto ritardo alla riunione tecnica e l’allenatore non ha voluto perdonare questo ritardo. Abbiamo poche regole, chiare. Daniele è un giocatore impeccabile, ligio alle regole ma l’allenatore ha preso questa decisione e noi l’abbiamo avallata. La Roma passa anche per qualche decisione impopolare».Impopolare ma coerente. «Non so – spiega Sabatini – se questo è un pensiero di forza, però sono le scelte e la scelta che abbiamo fatto per condurre questa società. È sempre un percorso a volte difficile. È chiaro che poi la partita ci penalizza anche. Una decisione che abbiamo molto pagato, ma non fa niente. Andiamo avanti. Non bisogna fare dietrologia. Daniele De Rossi è uno dei nostri capitani. Un nostro giocatore che difendiamo, non c’è stato nessun dissidio. Niente. Solo la decisione che ha assunto l’allenatore e che è stata avallata dalla società. Poche regole e da rispettare». Resta la pessima (un eufemismo, ovviamente) prestazione della squadra. «Abbiamo fatto una brutta partita, inutile nasconderlo. Anzi bruttissima. Trovare dei motivi è difficile. Una partita non all’altezza delle notre possibilità. Conosco questa squadra, rimarrà un passo doloroso in questo campionato. Probabilmente ci esclude da pensieri che avevamo messo insieme ultimamente. Adesso dobbiamo ripartire subito e creare qualcosa per il futuro. Il futuro è già domenica prossima contro la Lazio». Damato ci aveva ridotto in 8 a Firenze. Ieri si è fermato a 9. Dice Sabatini: «Adesso mi verrebbe comodo dal punto di vista psichico fare una piccola filippica circa l’arbitro, ma non me lo voglio permettere. Sarebbe ripristinare un circuito dialettico sbagliato. Preferisco pensare a comportamenti più scaltri e migliori dei nostri calciatori». La Roma fuori casa è un disastro. Soprattutto, quando le cose vanno male, la squadra non fa mai nulla per migliorare il quadro generale. «Questa è un’osservazione condivisibile. Non è che dobbiamo per forza peggiorare le partite con i nostri comportamenti. Io so chi sono i nostri calciatori. Saranno pronti da domani perché hanno dignità e orgoglio. Dal punto di vista morale non accetto cattivi pensieri da parte di nessuno». Ma perché è stato tenuto fuori anche Kjaer? «Mi hanno raccontato che qualcuno ha parlato di un litigio fisico tra De Rossi e Kjaer, ma non c’è stato niente. Hanno visto la partita insieme».