(M.De Santis) – A volte ritornano. Al momento giusto e nei posti giusti, per fortuna. La Roma sta per ritrovare due pezzi portanti della sua colonna vertebrale: De Rossi e Osvaldo. Il totem in mezzo al campo da cui dipende quasi tutto il resto e il primo, per numero di gol (7), terminale offensivo. Due che influiscono parecchio sulle sorti romaniste e che negli ultimi 45 giorni, causa infortuni seri, acciacchi da gestire e squalifiche, sono mancati o stati a mezzo servizio. Il peggio, però, è passato: da domenica Luis Enrique potrà finalmente contare di nuovo su tutti e due. L’ultima volta fu a Bologna, lo scorso 21 dicembre in una delle più belle interpretazioni stagionali, poi sono arrivati i guai. Morale della favola: Lui Enrique non ha avuto a disposizione nessuno dei due in cinque gare (e un pezzetto di 25′ più recupero a Catania) delle nove dall’inizio del 2012, ha potuto schierare solo De Rossi in tre occasioni (contro Chievo, Inter e nella prima tranche della sfida al catania) e solo Osvaldo per una mezz’oretta scarsa a Siena. (…) Contro il Parma, invece, ci saranno tutti e due: De Rossi dal primo minuto, Osvaldo forse ma di sicuro con un minutaggio maggiore. Il biondo di Ostia, infatti, sta bene e ieri, dopo aver lavorato anche martedì a Trigoria, è tornato ad allenarsi regolarmente con il gruppo. Il peggio, insomma, sembra passato: il problemino all’adduttore continuerà ad essere monitorato e gestito dallo staff medico, ma da domenica Luis Enrique potrà riavere un De Rossi a pieno regime. Anche Osvaldo, clinicamente e completamente guarito, scalpita per ritornare dal primo minuto: la mezz’oretta in campo nella gelida conca di Siena non ha lasciato strascichi e ieri il bomber italo-argentino si è allenato alla grande. La decisione sul quando e quanto impiegarlo, però, spetterà a Luis Enrique. Un Luis Enrique che ieri, prima dell’allenamento, ha chiacchierato con la squadra per una decina di minuti: niente ramanzine o requisitorie, ma solo una normale richiesta di maggiore attenzione e impegno per le prossime gare. «Ogni partita da qui fino alla fine del campionato sarà un esame per capire chi può e chi non può far parte della Roma del futuro», il succo del discorso tra i due. Chissà se ci sarà spazio per Kjaer, a cui è stato fatto notare che il suo «cinguettio» post Siena-Roma non è piaciuto. Di certo sia De Rossi e Osvaldo fanno parte della categoria di quelli con il posto assicurato. Dove ci sono Luis Enrique e il mental coach Llorente, ribattezzati simpaticamente dai giocatori «Zichichi» e «battimani».