Che importa se non vinci in Sardegna. Non succede da quasi 17 anni, si può attendere anche fino alla prossima stagione. Che importa se fai segnare due gol a Thiago Ribeiro. Bisogna sempre aiutare un ragazzo in difficoltà. Che importa se permetti a Pinilla e Ibarbo di fare a fettine la difesa. Quando giochi contro campioni del loro calibro, devi mettere in preventivo certi rischi. Che importa se prendi quattro legnate sul collo. Spesso la sfortuna ci mette lo zampino e ti devi adeguare alle sue paturnie. Che importa se hai un Kjaer che sbaglia il fuorigioco e fa ripartire l’azione con precisi lanci verso la curva deserta. Al momento non è Beckenbauer ma in futuro…ci sarà da ridere. Che importa se Josè Angel attacca poco e difende ancora di meno. E’ un ragazzo coerente e cerca di mantenere un perfetto equilibrio fra le cose da fare e quelle da non fare. Che importa se a Cagliari hanno passeggiato quasi tutte le squadre italiane. I sardi si devono salvare e, dopo i tre punti omaggiati all’andata, per spirito di responsabilità è stato giusto aiutarli pure nel ritorno. Che importa se hai beccato la settima sconfitta in campionato in ventuno match giocati. C’è un intero girone per rimettersi in carreggiata e puntare alla Champions League. Che importa se ti ritrovi con alcuni giocatori poco incisivi e molto scojonati. E’ normale che la maggior parte di loro, dopo aver vinto scudetti e coppe in giro per il mondo, si sentano mentalmente fiaccati. Che importa se a 19 anni e tanti elogi perdi un po’ il contatto con la realtà. La Roma è il posto giusto per crescere con calma e dimostrare alla generazione del 2040 che la tua esuberanza, alla fine, non ha inciso sulla carriera. Che importa se durante il mercato di gennaio non riesci a sistemare alcuni ruoli chiave. Indubbiamente hai una rosa adatta alle esigenze del momento e puoi arrivare in fondo senza patemi d’animo. Che importa se al termine della partita ti senti deluso e amareggiato. Momenti del genere capitano a tutti, sbaglia solamente chi lavora. Già contro l’Inter i più meritevoli avranno l’occasione perfetta per dimostrare la loro profonda duttilità tattica. Che importa se quasi tutti preferiscono evitare le telecamere. Tanto c’è san Francesco che, come sempre, ci mette la faccia e dimostra di avere rispetto per i tifosi. Che importa se quest’anno vivi una situazione di transizione e la gente soffre le pene dell’inferno. In futuro, senza ombra di dubbio, dominerai ovunque. In lungo e largo, Via Lattea compresa.
A cura di Piergiorgio Bruni