Nuovo appuntamento con la rubrica di Gazzettagiallorossa.it, a cura di uno dei maestri della radiofonia italiana, Francesco Repice, che ogni settimana commenterà per noi i post partita dell’A.s. Roma:
“Dobbiamo dire che io la penso diversamente da tutti gli altri. Non si può essere contenti di una prova incolore e di aver perso a Siena senza aver mai tirato in porta. Io sono convinto che l’allenatore abbia intrapreso la via giusta e che la strada che porta al successo è fatta anche di fallimenti, di intoppi e delusioni. Sono convinto che sia comunque il modo giusto di giocare contro una squadra che si chiude tantissimo purché questo modo sia interpretato con forza e impeto con voglia di riprendere sempre il pallone e di schiacciare l’avversario: è mancata la cattiveria. I giocatori sono schiavi della loro bravura e si fidano troppo delle loro capacità tecniche. La Roma è tecnicamente la squadra più forte del campionato, forse è inferiore e non di tantissimo al Milan. La società ha già detto che l’obiettivo non si pone, senza il terzo posto non arrivano gli investimenti. Queste sconfitte sono anche figlie dell’assenza di De Rossi, di Osvaldo di Gago, sono figlie del fallimento di J.Angel. Kjaer? Io dico sempre che per giocare a calcio tutto serve meno che correre se non sai giocare a pallone, se non sai fare uno stop decente. Adesso è anche in confusione, a Siena gli si vedeva in faccia che era terrorizzato e per questo ha sbagliato tutto quello che si può sbagliare. A fine stagione non può essere riscattato, io non capisco perché nella campagna di gennaio la Roma non ha preso un centrale difensivo, e sopratutto non capisco perché si continuano a prendere attaccanti come Nico Lopez e Ferrante. Sarà necessario prendere un esterno sinistro basso perché J.Angel non ha fiducia in se stesso ed è un giocatore con la “retromarcia”, cioè torna sempre indietro, poi dopo Cagliari dove è stato tramortito è andato completamente perso. A Siena la prova è stata insufficente ma mi è comunque piaciuta l’interpretazione di alcuni: mi è piaciuto Rosi per la cocciutaggine per cui prova l’1 contro 1, mi è piaciuto nel contesto perché ha le idee giuste, Lamela, Viviani ed Heinze che ha dimostrato che oramai è il caso di non prendere difensori brasiliani ma argentini. Io ho visto Nego e mi è piaciuto tanto per la corsa, ma in fase difensiva è zero e anche di meno di zero. Osvaldo? Ci ha messo tanta grinta e tanta voglia: diventa fondamentale quando riesce a partire largo come ha fatto con il Siena. La Juventus non ha nemmeno la metà del talento che ha la Roma, però mettono tanta cattiveria in campo, che probabilmente la società riesce ad inculcare ai giocatori, se la Roma fosse così, potrebbe anche vincerle tutte. Baldissoni? Se parli di queste cose, sai benissimo di essere ripreso. Baldissoni non è uno qualunque e sono convinto che lui sapesse benissimo di essere registrato e ha detto quelle cose in piena lucidita”.