Nuovo appuntamento con la rubrica di Gazzettagiallorossa.it, a cura di uno dei maestri della radiofonia italiana, Francesco Repice, che ogni settimana commenterà per noi i post partita dell’A.s. Roma:
“Per me la Roma sta facendo quello che mi aspettavo, compreso perdere 4-2 a Cagliari. Ci può stare che alcune partite si perdano per discontinuità nel gioco, ma non è tanto questo che dovrebbe preoccupare la Roma, ma sono le frasi dell’A.d. Fenucci che quando spiega al consiglio che non si arriva alla qualificazione in Europa ci sarà un mancato introito del 30% rispetto alle previsioni e quindi gli investimenti non potranno essere tali da comprare cartellini importanti. Sembra il cane che si morde la coda, perché se non arrivano giocatori importanti non arrivano i risultati. Si doveva dire ad inizio stagione che la Roma avrebbe navigato attorno al 7-8 posto. Io assolvo totalmente l’allenatore perché vuole una proposta di gioco della sua squadra, ed è quella che tutti devono partecipare alla fase difensiva come a quella offensiva. Con Zeman i meno accorti tatticamente pesavano che non dava equilibrio alle sue squadre, ma non è così: il lavoro difensivo inizia con le punte. La sconfitta di Cagliari, al di la degli errori nel fuori gioco e nelle diagonali è figlia di un atteggiamento sbagliato della squadra dal punto di tattico. Non si tratta di condannare giocatori singoli, ma di giocatori che non fanno al caso del gioco dell’allenatore. È giusto comunque stare dalla parte della società, perché se si sposa un idea è giusto sposarla fino in fondo, ma ci sono state delle cose nel modo di porsi della società quanto a organizzazione esterna che non sono condivisibili. La Roma sta viaggiando nella tabella giusta di marcia, la Champions League non sarebbe stato un obiettivo e non si può dire adesso. Pizarro? E’ un ottimo giocatore che non si è comportato in maniera professionale già dallo scorso anno. Non poteva giocare da interno nei 3 nel centrocampo di Luis Enrique. Affrontare l’Inter in questo momento è una squadra che vive sui nervi, sulla forza di orgoglio, sulla forma meravigliosa di Milito, ma ogni volta che viene attaccata in velocità va in difficoltà. Mercato? Avrebbero dovuto prendere un esterno di sinistra perché J.Angel non si adatta fin’ora al campionato e un difensore centrale. Kjaer? Per il suo riscatto parlerà il campo“.