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OLIMPIADI 2020. Tutte le dichiarazioni sul NO del Premier Monti

Olimpiadi Roma 2020

Il Premier Mario Monti non firmerà la garanzia finanziaria necessaria affinchè Roma si possa candidare alle Olimpiadi del 2020. Dopo l’ufficialità riportiamo di seguito tutte le dichiarazioni e le prese di posizioni delle principali cariche politiche del paese:

“L’esito è stato negativo». Lo ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, lasciando Palazzo Chigi.

“Assolutamente no. Mi dispiace deludere gli oppositori”. Lo ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, a chi gli chiedeva un commento alle voci di sue possibili dimissioni

 L’Ente Nazionale Protezione Animali esprime in una nota «apprezzamento per la scelta del Premier Mario Monti di non appoggiare la candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2020». “Bene ha fatto Monti a non appoggiare un evento che, come dimostra il caso di Atene 2004, avrebbe rischiato di portare più costi che benefici non soltanto dal punto di visto economico -finanziario, ma – anche e soprattutto – da quello ambientale, con una vera e propria corsa alla cementificazione che avrebbe compromesso il già fragile equilibrio della nostra città”, dichiara l’Enpa che prosegue: “Con il suo stop il presidente Monti ha preservato mirabilmente il territorio, salvato la vita di migliaia di animali che sarebbero inevitabilmente stati eliminati da un processo di cementificazione spinta, ed ha anche ribadito quella moderazione di comportamenti, particolarmente adatta a proiettare il nostro Paese verso un futuro sobrio e sostenibile”

“Monti ha preso una decisione saggia dicendo no alla candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2020. Ha prevalso la considerazione che l’Italia non può permettersi un’avventura con troppe incognite e costi poco chiari in un momento in cui il nostro Paese è impegnato ad uscire da una pesante crisi economica”. Lo afferma, in una nota, il senatore dell’Idv Stefano Pedica. “In questi mesi – ricorda Pedica – non ho mancato di esprimere le mie incertezze per una candidatura che avrebbe finito per scatenare gli ‘appetitì delle solite cricche a discapito della Capitale. Ma, inizialmente, mi sono trovato come Davide contro Golia, anche se dalla mia parte avevo tutte quei cittadini che non arrivano alla fine del mese e che guardavano alle Olimpiadi come a un ennesimo spreco di denaro pubblico. Dubbi più che fondati, visti gli esempi del passato. Basta pensare all’esperienza di Italia ’90 o a più recenti mondiali di nuoto. Della prima si ricorderanno l’Air terminal nel quartiere Ostiense, un’opera inutile, poi abbandonata, costata 150 miliardi di lire. Stesso destino per le stazioni ferroviarie di Farneto e Vigna Clara, costate 80 miliardi. Dei mondiali di nuoto, invece, si ricorderanno le tre piscine pubbliche di Ostia, Valco San Paolo e Pietralata, tutt’ora inutilizzate, il cui costo è stato di 50 milioni di euro a fronte di una spesa prevista di circa 30 milioni. Per non parlare dei 200 milioni di euro per la spesa iniziale della città dello sport di Tor Vergata dell’archistar Santiago Calatrava. La spesa prevista era di 200 milioni ma è stata toccata quota 600 milioni e l’opera non è mai stata completata. Ora, dovrebbe ospitare la ‘Città della musica e dei giovani, ma il condizionale è d’obbligo visto che il cantiere è ancora aperto. Insomma – conclude il senatore dell’Idv -, la decisione di Monti sarà stata pure sofferta ma aveva più di un motivo per dire no”.

“Il no di Monti alla candidatura di Roma ad ospitare i Giochi Olimpici del 2020 è una sconfitta per l’intero paese. Questa decisione è il segno di una resa che spero avrà pesanti risvolti sull’esistenza di un governo conservatore e totalmente incapace di dare una prospettiva di sviluppo alla popolazione. Oggi trionfa la faziosità della Lega e il no politico di frange dell’opposizione parlamentare che hanno strumentalizzato tutta questa vicenda solo per racimolare qualche voto in più. Oggi a perdere è soprattutto la politica, che non ha saputo in questi mesi sfruttare il vento favorevole di un governo di responsabilità nazionale per presentare una candidatura unitaria credibile. Oggi vince un Presidente del Governo despota, non eletto da nessuno ma scelto a tavolino, che può permettersi di ignorare la posizione dei partiti che lo sostengono in Parlamento per decidere autonomamente su una questione che poco ha a che fare con l’aspetto economico e la tenuta dei conti pubblici. A dire no alla candidatura poteva e doveva essere il Cio ma non è accettabile che lo faccia il Governo italiano. Da oggi il Governo Monti non è più tecnico ma assume rilevanza politica e come tale perde ogni legittimità agli occhi dei cittadini”. Lo comunica, in una nota, Veronica Cappellaro (PDL), Presidente della Commissione Cultura, Sport e Spettacolo della Regione Lazio.

“Non vogliamo che chi governerà l’Italia nei prossimi anni si trovi in situazione di difficoltà e che la percezione che stiamo faticosamente dando possa essere compromessa da improvvisi dubbi, magari alimentati da concorrenti alla candidatura olimpica”. Così il presidente del Consiglio Mario Monti in merito alla candidatura olimpica di Roma. La scelta del governo, ha sottolineato, “non significa comunque che l’Italia debba rinunciare ad avere mete ambiziose. L’italia lo può e deve averle. Il governo è concentrato anche sulla crescita. Ma in questo momento non pensiamo che sarebbe coerente impegnare l’Italia e il governo in questo tipo di garanzia che potrebbe mettere a rischio denari contribuenti”. Inoltre, ha sottolineato il premier, “nei prossimi 20 anni siamo sottoposti ad un piano molto esigente di rientro nel rapporto tra i debito pubblico e il Pil”.

“Se dovessi dire che si tratta di una notizia inaspettata direi una bugia. Però anche dal tempo che ci ha dedicato Monti abbiamo tutti capito che è stata una decisione valutata, molto ponderata, dettata da motivazioni di carattere economico”. Lo ha detto Mario Pescante, presidente del Comitato promotore Roma 2020, lasciando Palazzo Chigi. 

“Il no del governo Monti alla candidatura di Roma ai Giochi Olimpici e Paralimpici del 2020, è un danno considerevole all’immagine della nostra Nazione nel mondo, in termini di credibilità, solidità e coesione. Mi domando come sia possibile chiedere a un qualsiasi investitore internazionale di credere nell’Italia se un governo chiamato a rilanciare la nostra economia decide di bloccare una candidatura forte, autorevole e condivisa da tutte le Istituzioni. I Giochi avrebbero rappresentano una grande occasione di crescita e sviluppo economico, per guardare al futuro con ottimismo. L’Italia ha perso oggi un’irripetibile opportunità”. È quanto dichiara in una nota il deputato PdL, Giorgia Meloni

“Ormai è certo: Alemanno sarà ricordato come il sindaco dei fallimenti. È chiaro, infatti, che sul no del Governo alla candidatura di Roma ai Giochi Olimpici e Paralimpici del 2020 pesino moltissimo l’incapacità e i ripetuti fallimenti collezionati in neanche quattro anni dal peggior sindaco che Roma abbia mai avuto. A palazzo Chigi hanno tenuto conto della pessima gestione dei Mondiali di Nuoto del 2009, su cui anche la Magistratura sta indagando. E ancora la pessima prova che il sindaco ha offerto per qualche centimetro di neve sceso sulla Capitale o la performance sul Gran Premio di Formula Uno, che Alemanno voleva a tutti i costi a Roma. Ancora fallimenti. Ormai al sindaco non resta che individuare una via di fuga per far dimenticare ai romani la pessima amministrazione della destra a Roma”. Lo dichiara in una nota il consigliere regionale del Pd, Enzo Foschi. 

“È una vergogna non ci sono altre parole. È un’atto contro Roma e contro il Paese. Ecco cari italiani che avete gioito il Governo dei professori e dei tecnici che senza il consenso del Popolo Italiano sta pregiudicando il nostro futuro. È un atto incompresibile che non ha tenuto conto dei tanti appelli giunti da più parti e dell’opportunità che l’evento poteva rappresentare per il rilancio dell’Italia”. Lo dichiara, in una nota, Federico Rocca Consigliere del PdL di Roma Capitale. “A questo punto dobbiamo far sentire alta la nostra indignazione. Credo che i romani e gli italiani debbano scendere in piazza contro un governo illeggitimo, perchè tale è un governo che non ha ricevuto nessun consenso popolare. Mi auguro anche che il PdL valuti attentamente se è ancora il caso di sostenere il Governo Monti, perchè ogni giorno che passa è sempre più difficile spiegarlo ai nostri elettori – continua – Oggi tutti noi, senza distinzione, abbiamo ricevuto l’ennesimo schiaffo dai cosidetti tecnici che a quanto pare si stanno avventurando in scelte politiche molto pesanti, ma se vogliono dare questo indirizzo al loro mandato che si candidassero, così è una beffa e una presa in giro per la democrazia del nostro paese. Se è questo lo sviluppo e la crescita che ci propone Monti allora possiamo dormire sonni tranquilli. Per ora abbiamo visto solo l’aumento della pressione fiscale, offese ai nostri giovani, attacco al mondo del lavoro e la tutela dei soliti ambienti dei quali questo governo è espressione. Oggi abbiamo dato una bruttissima immagine dell’Italia al mondo intero, sarà contenta la Merkel che così potrà sostenere la candidatura di Istambul senza imbarazzo, saranno contenti gli amici di oltre oceano che hanno scommesso su altre città, mentre noi siamo gli unici ancora capaci di farci male da soli. Siamo tornati l’italietta appecoronata alle volontà di altri”.

“Il Governo ha fatto bene a dare l’altolà alle Olimpiadi dei Colosseo. Ma ancora una volta il premier Monti ha fatto un pò di confusione: non sono le Olimpiadi a mettere a rischio i soldi dei contribuenti, come lui stesso ha dichiarato, ma è la capitale a rappresentare il vero problema. Roma deve smetterla di credersi a capo di un impero e di sfruttare i soldi e i beni degli altri per farsi grande. Impari a mettere i conti in regola, impari a gestire con i propri soldi l’emergenza neve, impari ad organizzare un sistema sanitario di livello europeo, impari a non scippare Gran premi di Formula Uno e festival del cinema. E la smetta di mungere il Nord. Una città che non è in grado nemmeno di tenere in piedi il Colosseo, come può pensare di ospitare le Olimpiadi?”. Così, in una nota, Paolo Grimoldi, deputato della Lega Nord e presidente federale del Movimento giovani padani. 

Fonte: Ansa

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