(L.Serafini) – “Rivoluzione culturale”. I due termini più abusati nei primi mesi di gestione americana della Roma. Walter Sabatini ad inizio stagione la spiegò così: “Io voglio fare una rivoluzione culturale e significa introdurre dei comportamenti e dei pensieri alternativi e da lì inizieremo a fare qualcosa di importante. Quando dico io dico la Roma, e tutte le persone coinvolte in questo”. Molte cose sono cambiate all’interno della Roma, ma su tutte una: non si guarda più alla carta d’identità del giocatore. Nelle scelte di Luis Enrique, sempre meno sembrano contare l’età e la storia del giocatore. La Roma è la squadra che in serie A ha fatto esordire più under 21, già 4. Una nuova gestione del vivaio che inizia dai nuovi rapporti tra il tecnico asturiano e Alberto De Rossi: «Siamo felici di mettere i giovani a disposizione della prima squadra».
LINEA DIRETTA– Franco Baldini, nella sua prima conferenza stampa da direttore generale della Roma, spiegò di essere stat costretto a porsi dei limiti nel numero di Primavera da portare in prima squadra. Gli equilibri contano, e una squadra troppo giovane, per quanto di talento, potrebbe peccare di personalità. Francesco Totti definì quello di Luis Enrique “un mix perfetto di giovani e giocatori più esperti”. Contro il Catania è stata la Roma dei giovani: Lamela, 19 anni, Borini, 20, e Piscitella 18 incalzati dalle giocate di Pjanic 21 Sono 57 anni per il tridente, 78 se aggiungiamo il bosniaco. Cose da pazzi in un paese come l’Italia, dove anche nel calcio si fatica a far emergere i giovani. Ma con Luis Enrique si era capito da subito che la carta d’identità contava poco: lo spagnolo ha fatto esordire ben 4 under 21 in serie A, e se si contano le coppe, arriviamo a 6 (Viviani, Piscitella, Lamela, Borini, Verre e Caprari). Sorprende fino ad un certo punto allora, se contro il Catania, alla promessa blaugrana Bojan Krkic, ha preferito Giammario Piscitella, prodotto della terra dei San Marzano. Il folletto spagnolo ha chiesto spiegazioni, ma il tecnico indirettamente le aveva già date tramite Sky: «Nessuno deve sentirsi sicuro del posto: io non lo garantisco mai ai miei calciatori. Utilizzo quello più utile per la gara che andiamo ad affrontare. Per questo ho fatto giocare Piscitella. Che non ha preso il posto di Bojan».
GLI INVESTIMENTI – Il futuro giallorosso è dei “pischelli” di oggi. Le scelte di mercato lo confermano: via parte della vecchia guardia, musona e meno motivata, dentro altri giovani. E così via Pizarro 33 anni, via Borriello 30, Barusso 28, con Cassetti e Perrotta 35 pronti a salutare. Dentro invece, Marquinho di 25 anni per completare il centrocampo e due giovanissimi: Nico Lopez di 18 anni e Alexis Ferrante 17. In più la Roma avrebbe già messo le mani sul serbo Jankovic, 17 anni, centrocampista offensivo della Stella Rossa. Sono così già 45 i milioni di euro investiti per portare a Trigoria degli under 21.
EMERGENZA– De Rossi out per squalifica, Fernando Gago (come anticipato ieri) alle prese con un problema ai flessori della coscia, Viviani in forse per un colpo ricevuto in allenamento. Per Luis Enrique sta per scattare l’emergenza centrocampo. Ma a Trigoria sono ancora tranquilli: le condizioni del centrocampista argentino, che ieri ha svolto fisioterapia, non destano particolari preoccupazioni. Per quanto riguarda Viviani invece, il colpo che lo ha costretto a fermarsi ieri, non dovrebbe aver causato gravi danni, visto che non sono stati richiesti gli esami strumentali. L’incognita sono le ore a disposizione per il recupero: meno di 72. Se i due non dovessero farcela, spazio a Leandro Greco alla regia del centrocampo.