(M.Pinci) – La classifica che soltanto una settimana fa creava più di qualche imbarazzo dalle parti di Trigoria, adesso fa sorridere. Al punto che, a 7 giorni dall’inizio della settimana-derby, la Roma è tornata a sognare il terzo posto della Lazio che, a fine stagione,vorrebbe dire Champions League. Pensieri impensabili, prima di un weekend che ha ridisegnato le gerarchie della lotta europea, con i tracolli di Inter e Lazio e il passo falso dell’Udinese. Anche Sabatini, adesso ci crede: “De Rossi ha detto che il nostro obiettivo è il terzo posto? Lui non sbaglia mai, prendiamo per buono quello che ha detto come nostro obiettivo stagionale“, le parole del d.s. romanista.
IL BARÇA PENSA A LUIS, “MA NIENTE CLAUSOLE” – Adesso, magari, la Roma dovrà convincere di questo anche Luis Enrique, insofferente quando si parla di traguardi a lunga scadenza. In fondo, anche a livello contrattuale ha rimandato al futuro ogni discorso riguardo a un eventuale prolungamento, offertogli da Baldini nel momento più buio, dopo il k.o. di Firenze. Una scelta apprezzata, ma che oggi rischia di trasformarsi in un boomerang. Perché, in Spagna ne sono convinti, se Guardiola non dovesse rinnovare il contratto con il Barcellona in scadenza giugno (“Non ho ancora deciso“, ha detto solo 48 ore fa) uno dei candidati principe alla sua sostituzione insieme a Valverde e all’argentino Bielsa, sarebbe proprio Luis. Che, proprio a Barcellona, ha lasciato ricordi dolcissimi, da calciatore ma anche da tecnico del Barça B, portato dalla “C” al quarto posto nella seconda serie spagnola. Nessuna clausola per liberarsi in caso di una chiamata dalla casa madre blaugrana, però, sul contratto con la Roma. L’indiscrezione, pubblicata dal portale iberico EcoDiario. es, è aspramente rigettata dal club giallorosso, che esclude la presenza di penali liberatorie: “Siamo contrari alle clausole”. Evidente che, di fronte a una chiamata dal Camp Nou, la Roma non si opporrebbe a una partenza. Ma a Trigoria regna la convinzione che, almeno per tutta la durata del contratto (scadenza 2013) l’asturiano resterà a Roma.
LA ROMA LO COCCOLA: “È UN MOSTRO” – Anche perché la fiducia del club è rimasta intatta fin dal primo giorno: “Luis Enrique è un mostro – l’apprezzamento verso il tecnico di Sabatini – è un conduttore straordinario, anche se fino a ora abbiamo solo costruito dei presupposti per diventare grandi. Un voto? Dieci“. Promozione completa, e nonostante l’altalena di risultati, sempre in bilico tra paradiso e inferno. In fondo nessuno a Trigoria contempla vie alternative a quella della “posesion de balon” impostata da Luis fin dal suo esordio sulla panchina romanista:“Lui è un lavoratore indefesso – continua il direttore sportivo – propone un calcio coraggioso e noi vogliamo proseguire su quella strada anche sapendo che andremo incontro a delle difficoltà”. Difficoltà che, in ogni caso, non impediscono di tornare a sognare l’Europa.
Fonte: Repubblica.it