(M. Pinci) – “La Roma? Magari“. Ad appena 48 ore dell’operazione al legamento crociato, Mauricio Isla, esterno dell’Udinese, ha già iniziato a guardare al futuro. Con una speranza particolare. In fondo, come aveva già confidato al quotidiano cileno La Tercera, un suo addio a Udine a fine stagione è tutt’altro che improbabile: “Il presidente Pozzo mi ha detto che se dovesse arrivare l’offerta giusta non si opporrebbe alla mia cessione. Ma ora non ci penso, voglio solo recuperare il prima possibile”. Lo racconta, Isla, dall’interno della clinica romana Villa Stuart, dove mercoledì è stato operato dal professor Mariani per la lesione del legamento crociato anteriore e plurilegamentosa esterna del ginocchio destro.
T-shirt, tuta e un vistoso tutore all’articolazione, il centrocampista cileno reggendosi sulle stampelle è già pronto per iniziare la fisioterapia. Non senza un pensiero per la sua squadra, però: “Mi dispiace fermarmi in un momento cruciale della stagione, ma questo è il calcio. Ora mi sento bene, devo pensare solo a lavorare per tornare presto in campo”. Dopo lo scontro con Ambrosini nel match di sabato contro il Milan in cui ha riportato la lesione, il suo telefono ha squillato spesso: “Mi ha chiamato Ambro, era dispiaciuto, ma gli ho detto che il calcio è così, queste cose capitano. Mi hanno chiamato anche i miei compagni dell’Udinese e quelli della nazionale cilena”.
Nessuna telefonata, invece, da Roma e Inter, interessate a rilevare il suo cartellino dall’Udinese.”No, della Roma ho sentito solo Pizarro – spiega Isla – ma lui non gioca più con quella maglia”. Una maglia che, però, a Isla non dispiacerebbe ereditare. Anzi: “Se mi piacerebbe prendere il suo posto in giallorosso? Magari, certo che mi piacerebbe”. Una porta aperta a un futuro da romanista. In ogni caso, però, il laterale dell’Udinese dovrà attendere non poco prima di tornare in campo. “Una lesione al di fuori della routine – conferma il professor Mariani, il chirurgo che ha operato il giocatore – per questo la mia prognosi è di 6 mesi. Ma già al quarto mese potrà riprendere l’attività a disposizione dell’area tecnica. Giusto in tempo per l’inizio del precampionato”. Che, mai come oggi, potrebbe essere lontano da Udine.