Nell’importante settimana che ha visto il debutto in nazionale maggiore di Borini, e che porterà sia Roma che Lazio al delicato Derby di ritorno, il direttore sportivo della Roma Walter Sabatini ha parlato, esprimendo un giudizio sul momento delle due compagini e sulle parole di Osvaldo. Queste le sue parole:
Borini ieri la nota positiva della nazionale.
“Ha dato la sua impronta, è elettricità pura, la fa tutti giorni a Trigoria e domenica con la Roma. Siamo soddisfatti del suo approccio. Luis Enrique ha fatto un ottimo lavoro, ha trasformato una possibilità in certezza. Resterà alla Roma? Certo. Siamo comproprietari, sarà rinnovata a giugno e ne discuteremo l’anno prossimo”.
Il derby ultimo appello per la Champions?
“No ci arriviamo alla grande, abbiamo avuto una sconfitta rovinosa e abbiamo moderatamente paura. Ma sarà una partita bella, le motivazioni sono feroci da entrambe le parti e esprimiamo un calcio di grande livello”.
Molti assenti da una parte e dall’altra. Chi ci perde di più?
“Il derby non è mai la partita degli assenti, starei fuori da queste osservazioni. Confidiamo nella nostra squadra, che voglia concretizzare la sua idea di gioco in un’occasione importante, siamo fiduciosi”.
Le parole di Osvaldo?
“Non voglio parlare degli arbitri, le cose che si dicono su di noi ci fanno apparire una congrega di fondamentalisti. Poche cose dobbiamo fare e i calciatori lo sanno. So cosa ha detto Osvaldo ma vale il parere dell’allenatore”.
Tare non ha parlato bene del vostro progetto.
“Mi dispiace ma ci stiamo impegnado per dargli ragione. E’ un opinoine ardita e pericolosa. Il fatto che ci stiamo consegnado alla mediocrità è una mia affermazione, dobbiamo stare attenti, abbiamo dato l’impressione di essere a volte grandi e a volte mediocri. Ma questa squadra ha la forza di riportarsi sulla strada giusta. La personalità in difetto? Siamo un cantiere aperto, sistemeremo anche questo aspetto”.
I tifosi si aspettano un successo. State deludendo le attese?
“Non penso che stiamo deludendo le attese, in embrione si è vista un idea di grande Roma. Nel 76′ veniva definita “Rometta” e i calciatori avevano assimilato questo concetto. Vogliamo dimostrare il contrario, prenderemo il rischio di farlo domenica”.
Fonte: Skytg24