(L. Valdiserri) – Si possono muovere tanti rimproveri a Luis Enrique Martinez Garcia — dodici sconfitte stagionali, i due derby persi, l’eliminazione in Europa League dallo scadente Slovan Bratislava, la pessima figura contro la Juventus in Coppa Italia—e i suoi detrattori non hanno mai mancato di farlo notare. Su un particolare, però, anche i più critici, quelli che lo chiamano Luigi Enrico o Zichichi, hanno pochi argomenti a loro favore: il lancio in pianta stabile di Fabio Borini e Erik Lamela, cioè due giocatori che possono fare le fortune della Roma per i prossimi dieci anni. L’allenatore asturiano dice di non guardare mai la carta di identità prima di fare la formazione. Lo facciamo noi per lui. Erik Manuel Lamela è il giocatore classe 1992 più impiegato di tutto il campionato italiano: 1.486 minuti, il secondo è il palermitano Acquah (898) e il terzo il milanista Merkel (886, ma solo 4 giocati in rossonero e gli altri 882 nel Genoa, dove era in prestito fino al gennaio scorso). Un sicuro talento come El Sharaawy, per esempio, nel Milan è arrivato a fatica a quota 530 minuti.
Fabio Borini è il terzo giocatore classe 1991 più utilizzato in campionato: 1.166 minuti. Hanno giocato più di lui soltanto Muriel (1.358) e Destro (1.347). Con tutto il rispetto per Lecce e Siena, però, giocare così tanto nella Roma e non in una provinciale è un’altra cosa. Gli acquisiti di Borini e Lamela sono stati finanziati dalla Roma con le cessioni di Vucinic e Menez. Al posto di due giocatori di qualità ma ormai insofferenti di restare in giallorosso sono arrivati due giovani motivatissimi. Ilmonte ingaggi — nello scambio — si è più che dimezzato. I 9 gol di Borini sono più dei 5 ciascuno di Muriel e Destro, ma soprattutto più di quelli che Vucinic (4) e Borriello (0) hanno messo insieme. L’altro giovane fenomeno del campionato in corso è il serbo Matjia Nastasic, che ha giocato 1.322 minuti, di gran lunga il più utilizzato dei classe 1993.
Uno che starebbe benissimo nella futura difesa della Roma, anche se la Fiorentina non è certo nelle condizioni di vendere uno dei suoi progetti più interessanti. Scoppierebbe la rivoluzione.