(G. PIACENTINI) – «Io sono convinto di poter vincere con il Genoa. Quello è il mio pensiero, il resto non mi interessa». Non ci casca Luis Enrique, nemmeno dopo una bella vittoria come quella di Palermo e con un calendario, da qui alla fine del campionato, meno in salita rispetto alle altre pretendenti per un posto in Europa. Non ci casca e non si lascia andare a previsioni nemmeno dopo che il giocatore insieme a Totti più rappresentativo della squadra, Daniele De Rossi, ha dichiarato di volerle vincere tutte fino alla fine: 11 partite che saranno 11 finali. «Se inizio a pensare a cosa farò, lascio da fare quel che c’è da fare oggi. E oggi è l’importante. È bellissimo avere questa mentalità, questa voglia. Mi piace, ma non voglio essere distratto. La partita col Genoa è la più importante, non ce n’è un’altra».
La squadra vista a Palermo, però, ha lasciato intravedere un miglioramento, soprattutto dal punto di vista della personalità ed è riuscita a vincere soffrendo. «Io il miglioramento della squadra lo vedo da mesi, non saranno un po’ di partite perse a cambiare il mio modo di pensare. So che i risultati nel calcio sono fondamentali e sono abituato. Ma continuo a vedere miglioramenti, qualche volta sul piano tattico o tecnico, ma è normale in certe partite soffrire perché di fronte ci troviamo sempre avversari con qualità».
A Palermo la squadra è riuscita a mantenere la porta inviolata, frutto di un intenso lavoro sulla fase difensiva che Luis Enrique ha svolto dopo il derby ma anche di qualche accorgimento tattico, con una maggiore copertura soprattutto sugli esterni. «L’idea è sempre la stessa, e cioè di avere il pallone anche per 90 minuti, se possibile, e recuperarlo velocemente. E per fare questo tipo di lavoro devi avere una struttura e delle situazioni di gioco che noi facciamo ogni settimana. È normale che dopo un po’ di tempo i calciatori sappiano vedere e, cosa più importante, identificare questa situazione in campo».
Il dubbio che solo domani sera sarà sciolto è se contro il Genoa scenderà in campo la Roma determinata e attenta che ha vinto in Sicilia o quella che ha concesso 4 gol e altrettante occasioni all’Atalanta. «Non lo so – la sua ammissione – che partita sarà. Il perché del rendimento diverso dipende sempre dall’avversario».
Domani sera all’Olimpico non ci saranno Totti e Pjanic, che stanno lavorando per tornare a disposizione con il Milan sabato prossimo, oltre a Burdisso e Juan la cui stagione è già finita da un po’. Luis Enrique, però, non vuol sentir parlare di emergenza. «Col Genoa saremo comunque in undici in campo, e questo solo conta. È così che si fa una squadra, è così che si va avanti quando ci sono degli infortuni o delle espulsioni. Questo succede e non deve essere un problema, per una squadra come la Roma».