(L. VALDISERRI) – Meglio non sfidare il Toto Luisito, che riserva sempre sorprese, ma c’è una forte possibilità che, rispetto alla formazione del derby di andata, domani la Roma abbia in camposolo 5 degli 11 che iniziarono la partita il 16 ottobre. Una percentuale che scende ancora se si calcolano anche le tre sostituzioni (Cassetti, Burdisso, Pizarro).
La rivoluzione potrebbe salvare solo Stekelenburg, Rosi (o José Angel),Heinze, De Rossi e Pjanic. Un segnale di quanto travagliata sia stata la stagione giallorossa, tra novità di mercato, infortuni, squalifiche e punizioni. L’attacco dell’andata, in assenza dello squalificato Totti, era composto da Osvaldo e Bojan, con Perrotta finto centravanti. Domani potrebbe essere Borini, Totti, Lamela. Il condizionale non è soltanto una cautela: in questa settimana Bojan ha guadagnato posizioni con una serie di allenamenti intensi e positivi, mentre Lamela è stato lontano da Trigoria per la convocazione con la nazionale argentina (anche se non ha giocato neppure un minuto dell’amichevole contro la Svizzera).
Sorpasso? Perso Osvaldo (7 gol in campionato) può avere un senso schierare Bojan (4, in soli 880′) al posto di Lamela, che vede meno la porta (un solo gol in campionato, al suo esordio contro il Palermo, il 23 ottobre 2011, in 1.399 minuti). Bojan, però, non parte titolare in campionato dal 14 gennaio, nella prima «tranche» della partita di Catania, poi interrotta sotto il diluvio. E nel recupero, l’8 febbraio, Luis Enrique preferì schierare il baby Piscitella piuttosto che l’ex Barcellona.
Inutile chiedere a Luis Enrique che anche oggi, nella conferenza stampa anticipata all’insolito orario delle 10 del mattino, non darà informazioni sulla formazione. I tifosi romanisti, che in questa stagione hanno avuto fin qui una pazienza infinita, chiedono una squadra pronta a battersi, uno per tutti e tutti per uno. Poco importa chi va in campo. La sconfitta di Bergamo non può essere spiegata soltanto con il caso-De Rossi. La squadra ha preso due «imbarcate» proprio all’inizio dei due tempi, come se avesse la testa altrove e non sulla partita.
L’allenatore del Lecce, Serse Cosmi, ai microfoni di Studio Sport, ha insinuato il dubbio: «Ho la sensazione che Luis Enrique stia un po’ combattendo contro i mulini a vento. Non capisco se la proposta che intende offrire sia più per se stesso o per gli altri». Fino a che lo pensa Cosmi, poco importa. Ma se l’idea è passata anche nel gruppo giallorosso saranno guai. Il derby, ancor più che le altre partite, lo si vince ancor prima di giocare.