(A. Ghiacci) – Il sogno ha cominciato a prendere forma due settimane fa. E si è materializzato in un giorno speciale, il 29 febbraio. Dopo l’amara e pesante sconfitta di Bergamo, il commissario tecnico dell’Italia Cesare Prandelli, ha deciso di lasciare a casa Osvaldo, espulso ed escluso per il codice etico. Al suo posto, ecco un altro giallorosso: Fabio Borini. In programma, proprio nel giorno che capita ogni quattro anni, l’amichevole di Genova contro gli Stati Uniti di Klinsmann.
CONTESO – Fino a qualche giorno prima della chiamata di Prandelli, Borini era tra i convocati di Ciro Ferrara e della sua Under 21. «Lo teniamo d’occhio – aveva confermato Prandelli – ma ora ha bisogno di fare altra esperienza con l’Under». Poi l’esclusione di Osvaldo e la convocazione dell’attaccante della Roma che compirà 21 anni il 29 di questo mese. E subito, come gli è capitato anche con Luis Enrique in questa stagione, ha fatto breccia nel cuore e nella testa del ct. Per l’atteggiamento, la voglia di non mollare mai, per quell’essere «rompiscatole» come lo definì Carlo Ancelotti ai tempi del Chelsea, per il movimento continuo che assicura per tutti i novanta minuti: tutte doti che ormai i tifosi della Roma conoscono a memoria. (…)
CONCORRENZA – Non sarà facile per Borini, perché la concorrenza è tanta. A partire proprio da quella del compagno di squadra Osvaldo, che lo stesso Prandelli ha già convocato ed elogiato. E a proposito di compagni, va detto che alcuni romanisti sono critici nei confronti di Borini, colpevole secondo loro di troppo egoismo quando si tratta di passare il pallone. L’attaccante di razza però, è fatto proprio così: quando punta la porta non guarda in faccia a nessuno (…).