(A.Ghiacci) – Luis Enrique cambia la Roma. Non lo schieramento, e non l’idea di base. Ma sicuramente il tecnico giallorosso pensa di riproporre, da qui alla fine del campionato, lo stesso tema visto a Palermo. Dopo l’1-0 del Barbera infatti, nell’ambiente giallorosso ha cominciato a serpeggiare un dubbio, che si porta dietro anche qualche rimpianto: l’ormai famosa «proposta» di gioco di Luis Enrique è davvero così «inderogabile» ? I novanta minuti di sabato scorso dicono proprio di no, perché qualcosa nell’atteggiamento della Roma è cambiato. E allora ecco che aumentano i rimpianti, perché se la stessa attenzione fosse stata usata di più in passato, a quest’ora Luis Enrique e i suoi avrebbero avuto senza dubbio qualche punto in più in classifica. Ecco la chiave: ora si punta alla sostanza, perché la corsa ai posti che valgono l’Europa è tutt’altro che chiusa.
VARIAZIONI – Ma in cosa è variato il classico spartito del calcio alla catalana? In più di una cosa: tutti accorgimenti volti a una maggiore copertura difensiva. La Roma ha subito 33 gol in campionato, 32 dei quali sono arrivati da dentro l’area giallorossa. Di conseguenza, anche i due centrali giocano più stretti, più vicini tra di loro, perché con l’esterno di turno che rimane in zona ci sarà meno campo da coprire. De Rossi è lo scudo, cha dedicherà ancora più attenzione al movimento di “scalata” tra i centrali. E poi il pressing: la Roma proporrà sì il possesso-palla prolungato nella metà campo avversaria, ma un centrocampista a turno, sarà molto più basso del solito, a protezione della difesa. Quando il pallone passerà tra i piedi avversari poi, la Roma non andrà alla rincorsa frenetica che spesso in passato, dopo un errore, ha significato capovolgimento di fronte e gol per gli avversari: i giallorossi, su ordine del tecnico spagnolo e come visto a Palermo, mostreranno una veste più attendista. Il risultato? Per ora buono, perché la Roma è tornata a vincere in trasferta, senza subire gol, dopo quasi tre mesi (Bologna-Roma 0-2 del 21 dicembre dell’anno scorso). (…)
DILEMMA – Ora però gran parte dei tifosi romanisti comincia a interrogarsi: visto che mancano 11 partite e i possibili obiettivi si potranno valutare solo tra qualche settimana, non sarebbe meglio insistere sulla “proposta” naturale? Per capire dove e come si può arrivare con quel tipo di calcio. Anche perchè se l’atteggiamento dev’essere quello di Palermo non serviva certo un percorso come quello fatto finora per arrivarci. E i punti oggi sarebbero sicuramente stati di più. (…)