La Roma si lecca le ferite dopo la caduta di ieri pomeriggio nel derby contro laLazio, la seconda consecutiva della gestione Luis Enrique. E proprio il tecnico spagnolo è uno dei maggiori imputati a Trigoria, secondo il popolo giallorosso e gli addetti ai lavori. Per parlare del momento no di Totti e compagni la redazione diRadioCalciomercato.it – la radio web ufficiale di Calciomercato.it– ha contattato in esclusiva Jacopo Volpi, vice-direttore di Rai Sport.
PROBLEMA DI GIOCO – “La Roma ha perso in maniera indecente, visto anche che alla Lazio mancavano dei giocatori importanti. È un problema di giocatori ma anche di gioco: Luis Enrique si deve assumere le sue responsabilità. Secondo me la fase offensiva fatta in orizzontale è sbagliata. Le squadre di Zeman, ad esempio, corrono una serie di rischi enormi in difesa, però fanno anche male all’avversario quando attaccano. La Roma fa possesso palla perchè gli avversari glielo permettono e, se qualche suo giocatore non trova la giocata illuminante, l’azione non ha risvolti importanti. Il gioco è prevedibile: la difesa soffre troppo se le punte non pressano; il centrocampo è ancora da registrare; e la marcatura a zona nei calci da fermo è tutta da interpretare. Mancano le basi. Il progetto deve passare per dei risultati, alrimenti è tutto inutile. Borini è l’unico che esprime carattere e la giusta determinazione. La tattica ieri è stata sbagliata: queste partite si vincono sui particolari, anche un passaggio di un difensore può essere decisivo”.
FUTURO LUIS ENRIQUE E MERCATO – “Credo che non si siano cambiamenti, la Roma ha sposato questo progetto.Baldini è l’uomo forte della società, è molto preparato e di rado sbaglia. Il calcio lo conosce e bene, però la campagna acquisti di Luis Enrique è stata sbagliata: José Angel non è un sterno basso, come Osvaldo non è un fuoriclasse. Nonostante tanti buonissimi giocatori come l’attaccante italo-argentino, Borini, Pjanic e Gago, manca un centravanti d’area di rigore alla Roma“.
TERZO POSTO – “È un campionato molto equilibrato verso il basso. Adesso la Roma è a 10 punti dalla Lazio e a 8 dall’Udinese. I friulani fanno un bel gioco ma non ha giocatori fenomenali: costruiscono le loro vittorie sui propri limiti. IlNapoli invece è concentrato sulla Champions, mentre l’Inter è in caduta libera. La Roma non doveva certo vincere loscudetto, però stare lì con Udinese e Lazio, visto che non ha il vantaggio di giocare le coppe”.
CASO DE ROSSI – “Non si possono dare lezioni di vita a chi arriva due minuti dopo. Va punito quello che torna ubriaco, che si fa le canne, che non si allena. Dopo il caso Osvaldo-Lamela, l’allenatore non doveve neanche intervenire: chi ha frequentato uno spogliatoio sa queste cose. Capello era sì intransigente con Cassano, ma anche molto intelligente”.
RIGORE LAZIO – “La regola è sbagliata, però il regolamento vigente è questo. Klose arriva prima e Stekelenburg gli prende le gambe: è chiara occasione di rete ed espulsione. Però la regola non è intelligente, non bisogna per forza espellere un portiere in queste situazioni”.
FUTURO CAPELLO E GESTIONE SPALLETTI – “Capello l’avevo immaginato molto bene in Russia. Ma poi l’Anzhi ha preferito affidarsi a Hiddink. Secondo me ha ancora voglia di allenare, però non lo rivedrei bene alla Roma. Con lui i giallorossi hanno vinto uno scudetto, però il miglior gioco lo ha espresso la Roma di Spalletti. Uno scudetto l’avrebbe vinto anche lui se tutto fosse stato sbobinato (chiaro riferimento alle vicende di Calciopoli)… Ma purtroppo è andata così”.
Fonte: Radiocalciomercato