Al 41′ di Tottenham-Bolton, quarti di finale di FA CUP, la vita di Fabrice Muamba si è fermata. Il giocatore di origine zairesi crolla a terra. I medici si precipitano ad intervenire: respirazione bocca a bocca, maschera d’ossigeno, due tentativi di rianimarlo. Niente da fare, Muamba non si muove. Si tenta la disperata corsa in ambulanza all’ospedale dove Muamba giunge senza dare segni di vita. I medici del London Chest Hospital lo salvano e malgrado le condizioni del giocatore siano ancora molto gravi, la situazione si sta stabilizzando, ma saranno decisive le prossime 24 ore.
“Il Bolton conferma che Fabrice Muamba è ricoverato presso l’Heart Attack Centre al London Chest Hospital. Il giocatore si trova in terapia intensiva e le sue condizioni sono gravi. Al momento non è possibile fornire altre informazioni. Il club chiede il massimo rispetto della privacy nei confronti del ragazzo e della sua famiglia”, questo il comunicato del Bolton comparso sul sito ufficiale. Il mondo del calcio si è stretto attorno a Muamba, dai compagni di squadra a quelli della Juventus che per bocca di Pirlo hanno dedicato le cinque reti contro la Fiorentina al giocatore. Intanto la partita di Premier League tra Aston Villa e Bolton, in programma martedì prossimo, è stata rinviata a data da destinarsi
Da capire come una cosa del genere sia sfuggita ai controlli: colpa di esami poco approfonditi? Non è la prima volta che accade una cosa del genere: da Taccola a Curi, da Manfredonia e Foè passando per Feher a Puerta.
Fabrice Muamba è nato nel 1988 in Congo ed approda in Gran Bretagna nel 1994 per sfuggire all’orrore della guerra. Nel 2002 entra nell’Arsenal e nel 2005 gioca le prime partite con le nazionali giovanili inglesi. Rifiuta la maglia del Congo per giocare con quella inglese. Nel 2008 passa al Bolton per 5 milioni di sterline. Ha giocato fin qui 227 partite con 6 reti. E’ sposato e padre di un figlio di pochi mesi. L’augurio di tutto il mondo del calcio e non solo è che Muamba possa veder crescere il suo figlioletto.