(A.Catapano) – Osvaldo dove lo metto? Ospite gradito o problemi di spazio nell’attacco romanista? Il tormentone, in assenza di altri temi tattici, durerà un’intera settimana. Sarà l’argomento principe di Roma-Genoa, col rischio di minare il sistema nervoso dell’attaccante italoargentino e dei colleghi di reparto con cui entrerà in concorrenza. Dov’eravamo rimasti? Osvaldo tornerà a disposizione di Luis Enrique dopo le due giornate di squalifica, ma con l’ambizione di riprendersi il posto che è stato indiscutibilmente suo fino al 21 dicembre. Osvaldo vede la fine del tunnel imboccato il 4 gennaio, quando si provocò una lesione di secondo grado del muscolo semitendinoso della coscia destra. Proprio quando aveva spiccato il volo, ormai. L’infortunio di Osvaldo sembrò tarpare le ali pure alla Roma. (…) Per settimane, Sabatini si pose il problema di sostituirlo con un nuovo attaccante, poi declinò, un po’ perché non c’era un euro da spendere e un po’ perché, nel frattempo, si era acceso Fabio Borini. Staffetta È dal 21 gennaio — gol al Cesena—che l’attaccante emiliano non sbaglia un colpo: con otto reti nelle ultime dieci partite ha superato il bottino di Osvaldo e soffiato all’italoargentino pure il posto in Nazionale, con tanto di complimenti di Prandelli. È come seOsvaldo e Borini si fossero passati il testimone: quando era acceso uno, l’altro era spento. E viceversa. Una ideale staffetta che ha consentito alla squadra di tenersi a galla. Osvaldo è stato decisivo in un periodo cruciale, prima di Natale, quando i suoi gol hanno avvicinato la Roma ai piazzamenti europei. Borini, invece, ha fatto il possibile per tenerla agganciata, riuscendovi in parte. Troppo distanti le cifre degli altri: Totti è fermo a 4 gol, ma gli ultimi li ha segnati il 21 gennaio. Idem Bojan, a secco da più di un mese. Per non dire di Lamela, rimasto al gol della partita d’esordio, quasi cinque mesi fa. Così, a naso, senza entrare nella testa di Luis Enrique, parrebbe la scelta più logica scommettere sulla coppia Osvaldo- Borini, con Lamela alle spalle e Totti, che Luis ha spremuto come un limone, in panchina. Forse stavolta capirebbero pure i tifosi romanisti. (…)