Luca Chianca, giornalista del programma televisivo “Report” che nel maggio 2011 girò un servizio investigativo proprio sulla Tessera del Tifoso, è intervenuto ai microfoni di RadioIes a “La città nel pallone” per raccontare i cambiamenti del provvedimento che ha diviso l’Italia del pallone. Ecco le sue dichiarazioni:
Quali cose hai trovato lesive per la libertà del cittadino italiano?
“Ho trovato tante falle: è un sistema che funziona poco per quello a cui doveva servire, anzi sembrava un altro strumento commerciale. L’Osservatorio del Viminale aveva preso un iniziativa che era altra rispetto alla repressione della violenza negli stadi. Abbiamo dimostrato come è facile per tifosi che hanno la tessera in mano, fare degli incidenti”.
La Tessera nel 2011 è stata dichiarata illegittima.
“E’ altro rispetto al progetto iniziale che ha poco a vedere con il calcio. Non mi sembrava lo strumento adatto per sconfiggere la violenza negli stadi. La cassa di risparmio di Firenze per esempio era riuscita a venderla come vero e proprio strumento di guadagno a persone che non erano mai andate a vedere una partita e che non sapevano neanche cosa cosse la Fiorentina. Così a Firenze c’erano molte più tessere che abbonamenti… Qualcosa non torna”.
Prima della tessera c’erano dei bancomat appositi per acquistare l’abbonamento.
“Il Milan aveva più di 200.000 tessere e fu il primo ad introdurla nel 2008. Il calo degli incidenti si registrava da parecchi anni prima dell’introduzione della Tessera”.
La Tessera doveva tutelari i tifosi, ma alla fine tutto fa tranne che questo.
“Io ringrazio ancora alcuni gruppi che sono stati disponibili a darmi una mano, poi ci sono anche le persone normali e anche loro avevano una sorta di disaffezione verso questo strumento, mentre gli ultras lo hanno dimostrato con i fatti il malfunzionamento di questo strumento”.
Fonte: RadioIes, La città nel pallone