Sarà gara vera quella di lunedì sera tra Genoa e Roma allo stadio Olimpico di Roma. Le due formazioni stanno vivendo una stagione molto altalenante e una eventuale vittoria restituirebbe il sorriso ai due tecnici Luis Enrique e Pasquale Marino. Lamela contro Palacio, ma soprattutto le manone di Stekelenburg contro l’estrosità di Frey. Saranno appunto i due portieri il focus del nostro DUELLO di giornata tra rossoblù e giallorossi.
L’olandese contro il francese, il composto numero uno romanista vs l’esuberante biondo ossigenato. Due ottimi portieri, forse due tra i migliori del nostro campionato, pronti domani sera a scontrasi e dare il tutto per tutto per difendere la loro porta dalle insidie. Cinico, preciso e puntuale il buon Maarten Stekelenburg, altalenante, estroso e un pò fuori di testa l’ottimo Sebastian Frey. Due realtà cosi opposte, ma al tempo stesso, unite dall’unico fine comune: salvare la propria squadra e volare da un montante all’altro come un acrobata da circo.
Andiamo ad analizzare i due calciatori con numeri, statiche e dati della loro carriera:
MAARTEN STEKELENBURG:
Nasce a Haarlem il 22 settembre 1982. Già giovanissimo passa nelle fila dell’Ajax, il club più prestigioso d’Olanda, facendo il suo esordio nel 2002 grazie all’allora allenatore Ronald Koeman. Dopo due anni di esperienza acquisita, il tecnico dei lancieri Danny Blind, nel 2004 lo promuove titolare. Inizia cosi la storia d’amore tra l’Ajax e Maarten: 2 campionati vinti(2003-2004/2010-2011), 4 Supercoppa d’Olanda e 3 Coppe d’Olanda(2005-2006/2006-2007/2009-2010). Datato 2004 anche l’esordio in nazionale maggiore: il 3 settembre, nella gara contro il Liechtenstein, Stekelnburg veste per la prima volta la casacca arancione dell’Olanda. Non sarà una vita facile in nazionale per l’allora portiere dei lancieri, poichè la sua strada fino al Mondiale di Germania 2006 è stata spesso serrata dall’icona del calcio nazionale olandese Edwin van der Sar. Maarten farà suo il posto da titolare nel Mondiale Sudafricano 2010, dove con l’Olanda e da protagonista, raggiunse una storica finale poi persa con la Spagna. Risulterà essere uno degli uomini in più del ct Van Marwijk. Nell’agosto 2011 arriva nella capitale, registrandosi come il primo olandese della storia giallorossa, per 6,325 milioni di euro e decidendo di indossare la casacca numero 24 (data di nascita del figlio Sem). Portiere di sicuro affidamento, dalle ottime doti fisiche e abilissimo con i piedi, Stekelenburg regala cosi ai tifosi Roma, finalmente, un degno erede dei lontani Tancredi e Cervone.
SEBASTIEN FREY:
Nasce a Thonon-les-Bains il 18 marzo 1980. A soli 17 anni esordisce in Division 1 e al termine della stagione, importantissima per la formazione del ragazzo, vanta 24 presenze con il Cannes. Basta questa stagione ad altissimi livelli per attirare le attenzioni degli addetti ai lavori, e in particolare di Walter Zenga (all’epoca osservatore dell’Inter) che decide di puntare su di lui e di portarlo a Milano. L’esordio in Serie A avviene il21 marzo del 1999 a Genova, quando entra in campo nella partita contro la Sampdoria, entrando al posto di Pagliuca l 70′ . A fine stagione totalizzerà sette presenze in campionato con la maglia nerazzurra. Inizia cosi la lunga carriera italiana di Sebastien che tra Inter, Verona, ancora Inter, Parma, Fiorentina ed ora Genoa alla fine collezionerà( e continua a farlo) 379 presenze nel campionato nostrano. In tanti anni di onorata carriera Frey si è sempre distinto per la sua grande reattività e per la sua grande voglia di mettersi in gioco, anche quando la fortuna non ha girato dalla tua parte: due brutti infortuni hanno messo a repentaglio la carriera del portierone francese, prima la tibia e, poi nell’ultima stagione viola, è toccato al crociato anteriore di Sebastien cedere. Non si è mai arreso Frey, ed anche grazie alla forza trovata nelle religione buddista, ha sempre ritrovato il campo e maglia da titolare. Macchia indelebile di un ottimo calciatore però è stato il travagliato rapporto con la nazionale francese: poco considerato, Sebastien ha partecipato solamente ad un Europeo con i Blues( quello del 2008) ed è stato spesso scavalcato da chi, forse, quella maglia la meritava meno di lui. Alla fine, fatta eccezione per l’Europeo che non ha mai giocato però, vanta solo due presenze con i transalpini. Reattivo, elastico, spettacolare nelle parate, da anni ormai Frey si mette in luce come uno dei migliori numeri uno del nostro campionato: fatta eccezione per qualche svista (nell’ultimo periodo a Firenze), ma del resto anche ai migliori può capitare, tutti i grandi addetti ai lavori hanno messo in luce le grandi doti tecniche di quello che, forse più di tanti altri in nazionale, doveva essere il futuro Barthez.
LE PAGELLE DEI DUE PORTIERONI:
SICUREZZA: Stek 8/ Frey 7
ELASTICITA’: Stek 6,5/ Frey 7
VELOCITA’: Stek 6/ Frey 5
ABILITA’ CON I PIEDI: Stek 8/ Frey 6,5
USCITE: Stek 7,5/ Frey 6,5
REATTIVITA‘: Stek 6,5/ Frey 7,5
TIRI DA FUORI: Stek 8/ Frey 7
CARISMA: Stek 7,5/ Frey 7,5
ISTINTO: Stek 6,5/ Frey 7,5
A cura di Nicolo’ Ballarin