
(Angeloni) – Lo chiamano ancora divin codino. Di sicuro il divin non glielo potrà togliere nessuno, visti i gol, le giocate e le emozioni che ha dispensato nella sua lunga carriera con grandi squadre e non; il codino non esiste più, i capelli ormai sono grigi (più bianchi, a dire il vero) e corti. Il fascino resta lo stesso: Roberto Baggio da Caldogno, classe 1967, Pallone d’Oro nel ’93, è stato a Trigoria per osservare Luis Enrique e i suoi metodi di lavoro. Dopo una lunga carriera da campione, si è messo dietro una scrivania e, insieme con Arrigo Sacchi, si è occupato delle varie nazionali giovanili azzurre come presidente del settore tecnico della Figc, il suo futuro ora lo vede da allenatore, per quelle voglie, mai svanite, di stare in campo e di insegnare calcio. Per questo studia i tecnici italiani, stavolta ha messo gli occhi sull’asturiano. Insieme con Baggio, a Trigoria, molti suoi ex colleghi calciatori e aspiranti tecnici stanno effettuando un master Uefa-Pro per ottenere l’abilitazione di allenatori di prima categoria. (…) A catalizzare l’attenzione di tutti, appunto, Roby Baggio. Non ha avuto modo di soffermarsi con i calciatori, lo farà oggi, ma si è intrattenuto qualche minuto con Luis Enrique prima, con Franco Baldini poi.