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IL MESSAGGERO. L’Europa è più vicina

Luis Enrique

(U. Trani)Improvvisamente l’Europa sembra più vicina. Pure senza giocare. E di notte, conoscendo già i risultati delle rivali, la Roma ha la grande chance di accendere di nuovo i fari sulla zona Champions. A dieci giornate dalla conclusione del torneo, i giallorossi si potrebbero ritrovare di nuovo in corsa. Parte da meno 7, ma con un successo rivedrebbe il podio. Restando sempre sotto alla Lazio terza e anche all’Udinese e al Napoli, ma con un distacco ridotto e quindi recuperabile, 4 punti dai biancocelesti, grazie soprattutto alla sconfitta della squadra di Reja a Catania. (…).

La concentrazione è solo sul monday night che può rappresentare l’ultima chiamata di una stagione che al momento rischia di proseguire per altri due mesi in maniera anonima e insignificante. «Non pensiamo alle altre partite che dovremo affrontare, ma a questa e basta». Lo ha detto Luis Enrique, sabato mattina in conferenza stampa, e lo ha ripetuto al suo gruppo in queste ore, anche a De Rossi che, dopo la vittoria di Palermo, aveva detto di voler fare l’en plein nelle restanti undici gare. Per l’asturiano è invece inutile guardare avanti. «Mi interessano i tre punti contro il Genoa: so che possiamo prenderli». (…)
Luis Enrique, insomma, va sul concreto. E a vedere le assenze, anche la Roma sarà pratica negli interpreti. Mancheranno sia Pjanic e Totti, gli uomini che più hanno giocato da trequartisti nel 4-3-3 giallorosso. Quindi i due che puntano sulla qualità per mandare in porta i compagni, il bosniaco che in questa squadra ha l’assist facile pure da mezzala e il capitano che da sempre si dedica in modo raffinato agli altri. Sarà un assetto per certi versi operaio. Più tosto e per certi versi anche più bilanciato. Perché i centrocampisti, compreso il primavera Viviani, sono tutti disponibili. C’è solo da scegliere, magari intervendo pure in corsa. Greco può garantire maggiore equilibrio, Marquinho gli inserimenti, Simplicio l’abitudine al ruolo.
Ma per rimanere in corsa per la zona Champions, servono le reti degli attaccanti giallorossi. Ultimamente segna solo Borini, l’ultimo arrivato (a fine agosto) e in questi primi due mesi e mezzo del nuovo anno diventato, con 8 gol nelle ultime 10 partite, il miglior realizzatore del gruppo. Osvaldo, pronto a rientrare dopo i due turni di stop per squalifica, è a digiuno dal 21 dicembre, gara di Bologna. Lamela, quasi sicuramente spostato stasera dietro alle punte nel ruolo che preferisce, ha segnato solo una rete in campionato, ormai lontanissima, il 23 ottobre contro il Palermo. Dei cinque attaccanti in rosa, oltre a Borini e a Totti che però non ci sarà, nel 2012 solo Bojan, gol del 4 a 0 all’Inter, ha fatto centro.
L’esame per il trio d’attacco, lo stesso che giocò a Bergamo a fine febbraio, e per lo spagnolo che recentemente ha avuto poco spazio, diventa ancora più impegnativo proprio perché le punte giallorosse si ritroveranno davanti Palacio, 14 reti in questo torneo: è il rinforzo che Sabatini ha in mente per il reparto offensivo. L’argentino, bloccato a lungo nell’estate scorsa dal ds giallorosso, potrebbe far parte dell’organico della Roma che verrà. Stasera vuole far crescere il rimpianto di chi non lo ha preso già per questa stagione e magari regalare il primo successo al Genoa allo stadio Olimpico (la formazione rossoblù ha vinto in passato a Roma, mai in questo stadio però).
Nella lista degli assenti figurano ancora Burdisso e Juan, inizialmente i due centrali difensivi titolari. A loro si è aggiunto anche Cassetti. «A diciotto, però, ci arriviamo. e undici da mettere in campo comunque li avremo» ha subito chiarito Luis Enrique che non cerca alibi.
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