E’ arriva cosi anche la decima sconfitta in campionato…Nella partita che avrebbe dovuto “risollevare una stagione“, la Roma degli americani e di Luis Enrique va in doppia cifra per quello che riguarda il bottino negativo in campionato. Una sorta di ultima spiaggia la stracittadina contro la Lazio, quella partita da vincere a tutti i costi per salvare il salvabile della stagione e per non far naufragare del tutto quel pò che resta del famigerato “progetto”. Beh, cosi non è andata: contro una modestissima Lazio, Totti e compagni incamerano l’ennesima figuraccia dell’anno e buttano al vento la possibilità, in questo campionato, di pareggiare i conti e di rilanciare un’ annata pressocché fallimentare. Sempre più difficile, giornata dopo giornata, e quindi brutta figura dopo brutta figura, stabilire chi salvare da questa amara, anzi amarissima stagione, e chi salvaguardare in vista di un “vero progetto futuro” che dovrà, ad ogni costo e soluzione, rifondare quello che in questo anno di transizione invece non è stato modificato.
Analizziamo comunque le prestazioni dei migliori e dei peggiori in campo di ROMA-LAZIO:
IL MIGLIORE:
Ancora una volta a meritare la pagnotta ed a salvare la faccia è stato Fabio “London” Borini. Il numero 31 giallorosso corre, corre e non si frema mai, e come una scheggia impazzita vaga in lungo e largo sul rettangolo verde. Otto gol stagionali ed un bottino invidiabile, anche da chi i gol in altri lidi li aveva sempre fatti ed invece nella capitale è rimasto praticamente a secco, ma soprattutto quella grinta e determinazione che manca anche ai più esperti e navigati del gruppo. Il buon Fabio, fresco anche di esordio in Nazionale, deve essere e, ci auguriamo sarà, la cartolina dalla quale ripartire nella prossima stagione: un immagine di gioventù e di freschezza, di voglia e fermezza, ma soprattutto di dinamismo e caparbietà. Solo col coltello tra i denti si possono raggiungere gli obiettivi…Borini docet…
IL PEGGIORE:
Naufraga in alto mare il progetto a stelle e strisce della “nuova Roma“. Naufraga sul campo, sulle scrivanie dei dirigenti, nelle strategie adottate, naufraga a trecentosessanta gradi in un vortice senza via d’uscita. Possibile che dopo appena 8 mesi ci sia già bisogno di restyling e cambiamento? La domanda retorica, ma più che lecita, vaga nell’etere romano da ormai qualche tempo e lo scetticismo generale ha ormai preso il sopravvento su coloro i quali, nonostante le molteplici difficoltà di Luis Enrique, erano ancora convinti di cavar un ragno dal buco dalla “Revolucion Cultural” introdotta e mai portata a termine dall’asturiano. Erano anni che a Roma non si vivevano momenti così bassi, calcisticamente parlando, ed erano anni che, a dodici giornate dal termine della stagione, la Roma non fosse in corsa per nulla…Nemmeno per l’onore!!! Campionato da Barcellona B…
A cura di Nicolò Ballarin