(R.Canocci) – Dopo i piccoli cambiamenti annunciati ieri e la polemica lanciata dall’ex ministro Maroni, ieri si è espresso in maniera critica Edoardo Garrone, vicepresidente della Sampdoria. «L’impressione è che si sia cambiato solo il nome. Bisogna fare molto di più, perché non può prevalere solo una visione basata esclusivamente sulla gestione dell’ordine pubblico. La soluzione non è certo quella di svuotare gli stadi». Sulla questione si è esposto anche Pippo Marra, presidente di AdnKronos e consigliere della Roma: «Come consigliere dell’AS Roma, come tifoso giallorosso e soprattutto come semplice cittadino che non ama la cultura orwelliana delle schedature, da quelle delle banche e carte di credito a quelle delle spese amiche dei supermercati, attraverso le quali si fruga persino nei nostri frigo e si catalogano i nostri gusti e le nostre scelte alimentari, non posso non condividere l’iniziativa del ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri di sostituire la ’tessera del tifoso’ con la ’fidelity card’, che ogni club potrà personalizzare. Naturalmente non basta il cambio del nome da tessera del tifoso a fidelity card per ritenere risolti i problemi della sicurezza e della agibilità degli stadi e, a volte, dell’occupazione delle curve come luogo di reclutamento e di raduno di branchi violenti. Tuttavia dare fiducia agli individui, agli appassionati di calcio, sottrarli a schedature pregiudiziali e nominalmente quasi denigratorie ci sembra un primo passo almeno sotto l’aspetto psicologico. Certo, dopo questo primo passo sovrastrutturale, come direbbero psicologi o sociologi dei giochi, si dovrebbe passare a iniziative strutturali, che riguardano gli stadi come costruzioni che possano garantire e coniugare insieme sicurezza e godimento dello spettacolo calcistico. Come cittadino che ama lo sport ancora prima che come Consigliere dell’AS Roma e tifoso giallorosso sento di dover sollecitare le autorità istituzionali a convocare una Conferenza, una sorta di Stati generali del Calcio, per affrontare e risolvere questo problema non più rinviabile e che fra l’altro darebbe un forte impulso, anche più della mitica TAV, ai problemi della ripresa dell’occupazione e della crescita economica. Mi dispiace che l’ex ministro Maroni, persona che stimo e di cui mi onoro di essere amico e che tanti successi ha riscosso come responsabile del Viminale contro la criminalità organizzata e i violenti, abbia bollato la fidelity card come una vittoria degli ultrà e non come un’iniziativa a favore degli stadiaperti e contro gli stadi-ghetti, vale a dire a favore dei tifosi come uomini consapevoli e non come pre-giudicati».
D’accordo con la proposta di Marra il leader dell’Idv Antonio Di Pietro (…): «L’Idv è della partita. Convocare una sorta di Stati generali del Calcio, per sottrarre ai violenti il gioco più bello del mondo, oltre a essere una buona proposta costituisce anche un atto di prevenzione della violenza negli stadi. Bisogna individuare tutti insieme le soluzioni migliori attraverso una Conferenza nazionale che veda in campo tutte le autorità istituzionali e i rappresentanti del mondo dello sport». Si unisce il coordinatore nazionale del Pdl Ignazio La Russa: «Sono d’accordo con la proposta di Marra, come sempre ricca di buon senso». Infine, il ministro del Turismo e dello Sport Pietro Gnudi: «Non voglio entrare nel merito della proposta, certamente il problema della violenza negli stadi c’è ed è quello che, purtroppo, ha fatto svuotare i nostri stadi. In questi anni il pubblico che va alle partite di calcio è calato e questo è un problema per le società e per coloro che amano questo sport».