(B.De Vecchi) – Per cambiare tutto sono bastati 90 minuti. Quelli del Barbera con poco champagne ma apprezzabilissima corposità, più gli altri 90 sull’asse Silvio Piola-Olimpico. Per cambiare lo spirito del tifoso romanista, per renderlo moderatamente più ottimista, sono stati sufficienti la convincente prestazione di una Roma cinica e operaia al Barbera, poi lo scivolone – l’ennesimo, peraltro – dell’Udinese a Novara, ma soprattutto (ovvio) la meravigliosa notte di Lazio-Bologna, una Caporetto per la squadra che ha portato l’illecito sportivo a Roma. La prima? Ah no, scusate: l’unica. Il negativo double di una dolcissima domenica notte permette considerazioni serie. Il calendario, per esempio. Adesso è un osservato speciale. Può essere nostro amico. La Roma giocherà sei partite su undici in casa. Due di queste sono scontri diretti: Udinese e Napoli. Quella con il Milan, in programma dopo Roma-Genoa. Poi ci sono quelle con la Juve, che ha vinto una volta sola (con il Catania) nelle ultime 6 giornate, il Lecce terzultimo, il Chievo che ballonzola a metà classifica e all’ultima giornata con un Cesena per quel giorno aritmeticamente in Serie B. E le altre? La Lazio schiacciassassi, ammazza-campionato, squadra rivelazione dello scudetto perché no?, è uscita drasticamente ridimensionata dalla sconfitta con il Bologna. Nelle ultime sei giornate ha totalizzato gli stessi nostri punti, frutto dei successi con Cesena, Fiorentina e Roma. Reja, che prima del ritorno di Europa League con l’Atletico voleva mollare o ora sogna di piangere per una zona Champions, ha rimediato però anche altrettante sconfitte: 3-2 a Marassi col Genoa, 5-1 a Palermo e il mirabilissimo 3-1 interno contro Pioli, che alla Roma non c’è venuto, ma che potrà sempre vantarsi di avere fatto una cosa mezza romanista. Dopo la trasfertacciaa Catania, la Lazio avrà due scontri diretti, con il Napoli all’Olimpico e con l’Udinese a Udine e l’impegno esterno con la Juve. Il Napoli è l’unica avversaria seria della Roma in questo finale di stagione. Vale il discorso dell’Inter, ma all’opposto. Se mantiene questo ritmo-scudetto, finisce pure davanti alla Juve