(Il Romanista) – Roma e Disney…a volte ritornano: Era il 24 ottobre del 1976 e la Roma, per il vertiginoso costo di 300 lire, riuscì a far si che la copertina del numero 1091 di Topolino fosse dedicato allo stemma giallorosso. Non che la Roma, nei decenni passati non fosse apparsa su altre testate leggendarie (a cominciare, come ci relazione Massimo Germani da Tex, passando per Batmannumero 53, del 16 febbraio 1969), ma Topolino era e rimane una sorta di totem più che suggestivo. L’iniziativa del popolare settimanale Mondadori, rientrava in una serie che aveva visto rappresentate altre grandi società italiane (il Milan, la Sampdoria ecc. ecc.), ma indubbiamente oggi, quel bell’omaggio appare come un presagio, un segno del destino. Quelli erano gli anni della prima tourneé negli States della Roma, dove il club prese coscienza dei vantaggi delle sponsorizzazioni in un mondo avanti almeno un decennio sotto questo punto di vista. Nell’estate del ’76 scattò il piano del rinnovamento del marchio. Nacque così lo stemma del Lupetto e la consapevolezza che a uno sponsor tecnico si dovesse affiancare un main sponsor. Alla fine degli anni 70, il concetto di sponsorizzazione stava radicalmente cambiando, non si trattava più di una concessione statica e distante dai campi di calcio. Un modo cioè di sfruttare la popolarità per accompagnare un prodotto. Le sponsorizzazioni, da questo momento, vanno ad abbracciare l’immagine della squadra, sono fisicamente sul campo di gioco, entrano nell’immaginario collettivo. Da li a poco si sarebbe stretto l’accordo con la Barilla, storico sponsor giallorosso. Negli anni a venire ci furono poi “Nuova Tirrena“, Ina Assitalia e di tante altre aziende. Questo 2012 sembra oggi battere alle porte come un nuovo, clamoroso, anno di svolta.