(M. De Santis) –Una volta c’erano solo plastici e progetti, da ieri c’è qualcosa di più concreto. La Roma ha affidato alla Cushman & Wakefield, società consulenza immobiliare globale controllata al 70% dalla Exor (la holding degli Agnelli che detiene il pacchetto di maggioranza della Juve), il mandato di advisor esclusivo per l’individuazione di un’area, sul territorio comunale di Roma, dove insediare il nuovo stadio. L’accordo, pronto da un paio di mesi, è stato firmato nello scorso weekend e ufficializzato ieri. La Cushman & Wakefield, dal canto suo, è già al lavoro e tra una quindicina di giorni compilerà una prima lista di siti possibili. La decisione definitiva, approvata dal Cda della Roma, arriverà entro fine giugno. L’area che al momento sembra essere quella preferita, per posizione, rete di mezzi di trasporto già esistente, assenza di vincoli particolari e presenza di un piano di «residenzializzazione» della zona, è Tor di Valle, già visitata a gennaio da James Pallotta.
L’alternativa più concreta, in un novero di soluzioni che comprende anche Tor Vergata, La Rustica e Bufalotta, resta sempre Massimina.I prossimi passi dell’advisor consisteranno nell’incontrare, sia come costruttori, sia come possibili partner e sia come proprietari dei terreni in ballo, i vari Parnasi, Caltagirone, Salini, Scarpellini e Toti. Il progetto dello stadio, invece, è un affare di competenza della Populous, l’azienda americana che ha disegnato il nuovo Wembley, l’Emirates e l’Etihad. Come conferma l’avvistamento a Trigoria, in coincidenza con l’ultima visita di Mark Pannes, dell’architetto Dan Meis.