(T. Carmellini) – Quanno ce vo’, ce vo’…!. È il pensiero del romanista medio dopo quanto visto sabato sera a San Siro. Giusta la strategia di non parlare di arbitri, di non voler dare alibi alla squadra, ma soprattutto la volontà della nuova Roma di uscire dagli schemi del «pianto» e cercare di relegare il ruolo dell’arbitro alla marginalità che meriterebbe. Ma ieri a Sabatini, probabilmente per temperamento il meno incline alla «disciplina» dei nuovi dirigenti, è partito un colpo. Quel «lo credo ma non lo dico» riferito ai troppi errori arbitrali ai danni della Roma è una chiara inversione di tendenza, chissà quanto studiata (per nulla…), ma comunque netta rispetto a quanto imposto dal nuovo diktat. Ma forse anche per questo le parole del ds giallorosso hanno trovato l’immediato appoggio della tifoseria che tanto sul web, quanto sull’etere capitolino, hanno espresso chiaro e forte l’apprezzamento per la «nuova» posizione del direttore sportivo al grido: «Sabatini for president!». Lontane anni luce le battaglie di Franco Sensi con il Palazzo, ma più di qualcuno continua a sostenere che il ritorno di Baldini ai vertici della Roma sia andato di traverso a molti: e allora non serve urlare, né batter pugni sul tavolo, basta restar «svegli» e vigilare! Sabatini docet…