(M. Pinci) – Sarà il calendario stretto, che costringe la Roma a scendere in campo prima di lunedì e poi di sabato. Saranno le 25 partite stagionali giocate, nonostante nella capitale fosse arrivato per completare da illustre alternativa la difesa giallorossa. Una cosa è certa: a due giorni dall’appuntamento con il Milan a San Siro, Gabriel Heinze non ha ancora sciolto i dubbi dello staff medico sulla propria presenza. Abbastanza per preoccupare Luis Enrique, senza alternative dopo i guai di Burdisso, Juan e Cassetti. Anche per questo, De Rossi è pronto al nuovo trasloco.
HEINZE IN DUBBIO, ANSIA LUIS – Fosse per lui, la squadra sarebbe fatta o quasi: il rientro di Totti in attacco e Pjanic a centrocampo lascia pochissimi dubbi a Luis sullo schieramento da adottare contro il Milan sabato, in un match in cui la Roma deve provare a restare attaccata a quell’Europa che, da lunedì sera, è tornata negli orizzonti di Trigoria. Ma a incupire i pensieri del tecnico asturiano, è la condizione di Gabriel Heinze.Un contraccolpo all’anca sinistra lunedì sera contro il Genoa lo ha costretto a saltare anche oggi l’allenamento: solo una seduta fisioterapica, alternata a un lavoro differenziato rispetto ai compagni. Soltanto domani, durante la rifinitura, l’argentino che ha ancora dolore all’articolazione scioglierà i dubbi dei medici sulla possibilità di partire per Milano. Una presenza indispensabile: contro il miglior attacco del campionato, 57 reti, e di fronte a Ibrahimovic, il miglior marcatore della serie A con venti reti, Luis non può rinunciare a uno degli unici due centrali superstiti, dopo le defezioni a lungo termine di Burdisso e Juan. Da Trigoria si dicono “fiduciosi” sul recupero del difensore ex Marsiglia, ma Luis Enrique deve studiare l’alternativa.
DE ROSSI SI SCALDA DA CENTRALE – Una scelta obbligata: De Rossi centrale. Senza Heinze, non avrebbe alternative l’allenatore romanista, all’impiego in “versione Mascherano” del regista della nazionale. Soluzione già adottata in questa stagione, quella del trasloco sulla linea dei difensori di Capitan Futuro: in un altro big match, contro la Juventus all’Olimpico. Finì 1-1, con De Rossi promosso anche dagli applausi del suo stadio dopo una gara ad alto livello, nonostante l’anomalia tattica. In quel caso, il giocatore fece coppia con Heinze, stavolta lo sostituirebbe: per questo oggi Luis lo ha sperimentato in allenamento al fianco di Kjaer, unico centrale a disposizione, con Rosi e Taddei sulle corsie laterali.
BOJAN-LAMELA-BORINI: UNA MAGLIA PER TRE – In attacco, invece, il tecnico ha testato l’intesa del trio Totti-Borini-Osvaldo: sulla carta, dovrebbe toccare a loro a Milano. Il capitano al rientro nello stadio in cui, Olimpico a parte, ha segnato di più (12 reti), dietro i due migliori bomber romanisti dell’anno, con complessive 18 reti stagionali. Giochi fatti allora? Tutt’altro, perché Luis Enrique non si priva mai facilmente di Lamela, unico giocatore sempre presente nelle ultime 21 gare di campionato, in cui è stato escluso dall’undici iniziale soltanto due volte: la prima, però, proprio contro il Milan all’andata. E anche Bojan, dopo il buon secondo tempo contro il Genoa, scalpita. Una maglia contesa tra i due. Anzi, tra i tre, se è vero che, con Totti e Osvaldo intoccabili o quasi, a far posto a una sorpresa, eventualmente, dovrebbe essere Borini. Che a Milano cerca minuti e gol per non lasciarsi sfuggire il treno più ambito: “Spero negli europei – ha detto a Sky – dipende da me, devo essere costante”. Un alleato, magari, potrebbe essere chi lo ha allenato da giovanissimo e che, a distanza di anni, continua a parlare bene di lui: “Ancelotti? Un ottimo sponsor“, sorride Borini. Che a Milano, davanti all’idolo Inzaghi, spera in un altro gol da tre punti.
Fonte: Repubblica.it