Dicono che i treni passano una volta sola e che se non ci sali al volo rimani alla stazione con l’amaro in bocca. E in questa stagione il treno della Roma si chiamava derby ma la squadra di Luis Enrique lo aveva lasciato andare, tra gli sfottò dei cugini biancocelesti. Pensavano di averci ricacciato prepotentemente e definitivamente indietro. Invece il treno che viaggia in direzione “Europa che conta” sembra stia aspettando solo un cenno giallorosso per lasciare la stazione.
Ieri contro il Genoa la Roma ha dimostrato ancora una volta che se le partite durassero solo 45’ minuti, a quest’ora sarebbe su un treno chiamato scudetto insieme a Juventus e Milan. E potrebbe essere proprio il match contro i rossoneri a poterci dire se davvero saremmo potuti salire anche noi sul primo vagone, quello dal quale troppe volte siamo stati sbattuti fuori nonostante avessimo obliterato il biglietto regolarmente.
La Roma vista ieri sera è una squadra che ha imparato a soffrire e che si è saputa compattare nel momento di maggiore difficoltà. Gli emblemi sono Simon Kjaer e Bojan Krkic. Così come contro il Palermo, anche contro il Genoa il biondo difensore centrale ha mostrato segnali di ripresa, sia dal punto di vista fisico che mentale mentre il piccolo talento ex Barcellona, ancora una volta, ha offerto lo spettacolo migliore entrando a partita in corso.
“Noi sosteniamo le vostre idee ma la nostra voce merita sfide europee” è stato lo striscione che gli innamorati tifosi giallorossi hanno esposto alla propria amata Roma ieri all’Olimpico. Proprio come un fidanzato innamorato saluta la propria ragazza alla stazione. In sottofondo la dedica di Osvaldo, che ha sostituito il rombo della mitragliatrice con il suono più dolce di una chitarra.. Chissà su quale vagone riuscirà a salire la giovane Roma.
A cura di Noemi Pierini