Intervenuto in esclusiva sulle frequenze di Radiocalciomercato.it, il tecnico dell’Atalanta, Stefano Colantuono, ha parlato della bella vittoria di ieri al ‘San Paolo’ contro il Napoli (1-3), della stagione dei bergamaschi (partiti con una penalizzazione di 6 punti) e del suo futuro.
NAPOLI-ATALANTA 1-3 – “E’ stata una grande partita e una grande vittoria. Il Napoli? Non parlo degli avversari per rispetto del collega Mazzarri. Posso parlare invece della mia squadra che ieri era messa bene in campo e che ha chiuso gli spazi. Sicuramente sono più importanti i meriti dell’Atalanta che i demeriti dei partenopei”.
FUTURO – “Qui avevo vinto un campionato serie B e stabilito il record di punti nella storia del club. Poi sono andato via, forse ho sbagliato, forse sarei dovuto rimanere. Questa la considero casa mia, mi trovo bene, lavoro bene. Ho rinnovato, spero che questa società diventi la nuova Udinese. L’arrivo di Marino ci ha fatto fare il salto di qualità”.
STAGIONE E SALVEZZA – “Ci manca ancora qualche punto per essere lì a lottare per un posto prestigioso. Le nostre vicissitudini le conoscete (caso calcioscommesse, ndr). Il nostro segreto? Il grande spirito di unione: il gruppo si è compattato e le vicende note alla cronaca ci hanno imposto di giocare così. La prossima stagione cerheremo di migliorare, qui ci sono i presupposti per fare bene”.
ROSA – “Abbiamo presentato giocatori importanti: Gabbiadini, Marilungo che poi si è fatto male, Bonaventura. L’Atalanta ha diversi giocatori da mettere in mostra. Schelotto? Gli anni scorsi non aveva giocato con tanta continuità, questo è il suo primo campionato vero. E’ seguito da tante società…”.
LUIS ENRIQUE E GLI ESONERI ‘FACILI’ – “Il tecnico spagnolo porta avanti la sua filosofia con tanta forza. Un allenatore deve essere testardo e non farsi influenzare. Qualche errore è stato fatto ma lui lo sa e quindi saprà riparare. Troppi esoneri tra A e B? Ci sono quei Presidenti che si fanno prendere dallo sconfoto ed esonerano. E’ legittimo perchè sono loro che mettono i soldi ma forse in Italia questo modo di pensare dovrebbe cominciare a cambiare. Quest’anno diversi patron sono stati frettolosi. Da evidenziare, invece, come Roma e Lazio abbiano tenuto bene: Lotito ha bloccato Reja e la Romacontinua a credere nell’asturiano”.
Fonte: calciomercato.it