Dall’ultimo viaggio a Torino, per i quarti di finale di Coppa Italia, non è cambiato praticamente nulla. La Roma non ha ancora trovato la regolarità di risultati ed è sempre alla ricerca di punti per conquistare il difficile terzo posto che vale la Champions, mentre la Juventus continua a guardare tutti dall’alto in basso, forte di una imbattibilità costruita anche grazie al sostegno del pubblico di casa. Per provare a interrompere la lunga striscia positiva dei bianconeri, Luis Enrique si affiderà domenica sera a tre elementi assenti in occasione del pesante 3-0 con cui la squadra di Conte eliminò i giallorossi dalla Coppa. Rispetto allo scorso 24 gennaio, infatti, la Roma potrà schierare in campo De Rossi e Osvaldo (allora infortunati), e Marquinho (acquistato al termine del mercato invernale).
Un trittico che potrebbe rinforzare tutti e tre i reparti se il tecnico asturiano dovesse decidere di riproporre in difesa il mediano azzurro. De Rossi, d’altronde, proprio nella partita d’andata contro la Juventus fu impiegato per la prima volta da centrale accanto ad Heinze, offrendo una prestazione decisamente positiva e trovando anche la rete del momentaneo vantaggio, poi annullato dal pari di Chiellini. L’arretramento del centrocampista, inoltre, è stato riproposto ultimamente sia col Novara sia nell’ultima uscita con l’Udinese, a dimostrazione di una soluzione che sembra ormai aver convinto Luis Enrique. La casella liberata in mezzo al campo dovrebbe essere occupata a Torino da Marquinho, bravo a conquistarsi in poco tempo la fiducia del tecnico spagnolo. «È stato un grande acquisto, sta andando oltre le nostre aspettative – le parole di Luis Enrique sul brasiliano che sarà riscattato dal Fluminense -. Salta l’uomo, verticalizza sempre, attacca lo spazio. E non avete ancora visto come tira. Fin qui ha segnato due reti di testa, ma presto farà gol calciando perchè ha un tiro violentissimo». Insomma, l’ideale per scardinare la difesa della Juventus, la migliore dell’intero campionato con appena 18 reti subite.
A segnare ai bianconeri, però, dovrà pensare soprattutto Osvaldo. Per l’attaccante italoargentino, che sta attraversando un ottimo momento di forma, non sarebbe di certo una novità visto che in passato, e proprio a Torino, gli è già capitato di superare Buffon. Da dimenticare la prima volta nel 2006 con la maglia del Lecce: aprì le marcature, ma alla fine la Juventus si impose 4-1. Decisamente più dolce il ricordo del secondo gol, decisivo nel 2008 per il successo in rimonta della Fiorentina (2-3). E per domenica Luis Enrique sta già studiando in spagnolo il vecchio adagio ‘non c’è due senza tre’.
Fonte: Ansa