Prima della partita con la Fiorentina era stato accolto da tanti fischi, ma anche da uno striscione inatteso. ‘Un uomo vero in un mondo di falsi. Adelante Luis!’ la scritta esposta nel settore dei distinti dello stadio Olimpico, oscurata però dall’ennesima sconfitta della Roma di Luis Enrique, la 14/a in campionato. Troppe per non scatenare la contestazione dei tifosi, assiepati in duecento all’uscita della Curva Sud ad attendere l’uscita della squadra. ‘Mercenarì, ‘tifiamo solo la maglià, ‘vieni fuori Luis’ e ‘il progetto dove sta?’ i cori scanditi in successione dai sostenitori giallorossi, che, dopo l’uscita del pullman dalla parte posteriore dell’Olimpico in Curva Nord – quasi due ore dopo la fine della partita – si sono fermati a parlare col direttore generale, Franco Baldini, e con il direttore sportivo, Walter Sabatini. Un quarto d’ora di faccia a faccia per far capire ai dirigenti della Roma ‘americanà che pazienza e credito nei confronti del nuovo corso sono agli sgoccioli. «Serve uno come Zeman», ha gridato uno dei supporter presenti al colloquio fuori dai cancelli dell’Olimpico, lato Curva Sud-Monte Mario. Tra i giocatori più bersagliati Josè Angel con il ds Sabatini a cercare di calmare gli animi assicurando che «in estate si farà mercato». Le sconfitte in serie, la qualificazione alla Champions League sempre più lontana, e un tecnico sempre più indigesto alla piazza sono infatti tasselli di un unico puzzle che ormai si sta disintegrando. «La contestazione è legittima, la tifoseria ci ha dato ampio appoggio. È normale che possano dimostrare il loro disappunto, ma ricordo anche lo striscione per Luis Enrique e questo testimonia l’amore per questo allenatore», la difesa abbozzata dal dg Baldini a fine partita davanti alle telecamere; che però sembra sottovalutare il malcontento diffuso nei confronti di tecnico e squadra, attesa dai cori di scherno di una trentina di tifosi anche al rientro col pullman a Trigoria. E proprio all’interno del centro sportivo, da domani, la Roma si chiuderà per cominciare a preparare le ultime quattro giornate di campionato. Solo dopo le partite contro Napoli (sabato sera all’Olimpico), Chievo, Catania e Cesena si conoscerà il piazzamento finale e il futuro di Luis Enrique, sempre meno saldo sulla panchina giallorossa.
Fonte: Ansa