Resi noti i contenuti dell’interrogatorio del mese scorso dell’ex giocatore del Piacenza a Cremona. Il presidente della società toscana avrebbe pagaro due atleti del Modena in occasione della gara del febbraio 2011. Su Lecce-Lazio: lo ‘Zingaro’ Gegic investì 400mila euro. Lazio-Genoa: la foto con Mauri. La reazione di Mezzaroma: “Sono indignato”
E’ una accusa diretta, quella che il calciatore del Piacenza, Carlo Gervasoni, ha rivolto al Siena ed al suo presidente, Massimo Mezzaroma. Gervasoni ha raccontato al procuratore di Cremona, Roberto Di Martino, di aver saputo dallo ‘zingaro’ Amir Gegic che il presidente del Siena avrebbe pagato due giocatori del Modena in occasione della partita con i toscani del 26 febbraio 2011.
In particolare Gervasonoi racconta di aver appreso la circostanza da un suo amico del Kazakistan. Il verbale dell’interrogatorio del 12 marzo scorso davanti agli inquirenti che si occupano dell’inchiesta sul calcio scommesse è stato desecretato.
SU LECCE-LAZIO – Secondo Gervasoni, Gegic investì 400 mila euro per la manipolazione di Lecce-Lazio del maggio 2011. Il calciatore ha quindi arricchito di particolari le presunta combine del match, sostenendo che giocatori di entrambe le squadre erano coinvolti: secondo Gervasoni, “due o tre della Lazio e tre o quattro del Lecce”.
LA FOTO CON MAURI – Dopo Lazio-Genoa, che il giocatore del Piacenza Carlo Gervasoni dice essere stata truccata, Hristiyan Ilievski avrebbe mostrato allo stesso Gervasoni una fotografia, scattata con il suo telefono cellulare, che ritraeva lo ‘zingaro’ abbracciato al giocatore della Lazio Stefano Mauri.
CHIEVO-UDINESE – “Ho appreso da Gegic”, avrebbe anche detto Gervasoni, riferendosi alla partita Livorno-Grosseto dell’11 giugno del 2009, “che fu favorita la vittoria del Livorno dal portiere del Grosseto Ciro Polito”. Su Chievo-Udinese del 15 maggio del 2011, Gervasoni avrebbe riferito di aver “appreso dai Cossato che l’incontro è stato manipolato. Non so se i Cossato si siano limitati a scommettere”. Nell’interrogatorio, Gervasoni avrebbe parlato complessivamente di 42 partite, vecchie e nuove, riferite a più anni e a più campionati.
ANCONA-GROSSETO, 18 COINVOLTI – Sono stati sentiti dal procuratore Roberto di Martino Vinko Saka e Alija Ribic, due degli “zingari” accusati di aver contribuito a creare il giro di scommesse sulle gare di serie A e B finite nel mirino degli investigatori. I due hanno ripetuto quanto già detto al gip Guido Salvini nell’interrogatorio del 31 marzo scorso. I croati hanno puntato il dito contro l’ex giocatore di Cremonese e Piacenza Carlo Gervasoni e l’ex de La Spezia, Filippo Carobbio e contro altri giocatori. Per Ancona-Grosseto, Saka e Ribic avrebbero detto che 18 giocatori di entrambe le squadre erano d’accordo nel combinare la partita.
MEZZAROMA: “SONO INDIGNATO” – Intervenuto sulla situazione anche il presidente del Siena Mezzaroma: “Sono esterrefatto da una tale notizia e nego sdegnosamente qualsiasi tipo di coinvolgimento del club e mio personale. Fino a questo momento avevamo scelto di non commentare i vari passaggi dell’inchiesta per il doveroso rispetto nei confronti degli organi inquirenti, verso i quali nutriamo la massima fiducia, e per non rincorrere il quotidiano chiacchiericcio alimentato da pseudo notizie di fonti difficilmente credibili. Ma di fronte a una falsità di tale portata, che coinvolge direttamente anche la mia persona, non posso esimermi dallo smentire nella maniera più assoluta certe affermazioni”.
L’ARBITRO BAGAGLINI – Gervasoni tira in ballo anche un ex arbitro, Roberto Bagaglini: “A questo punto devo riferire di un episodio che si riferisce alla trasferta ad Ascoli: ricordo che, prima dell’incontro con Micolucci, ci siamo fermati a mangiare presso il ristorante a Porto San Giorgio di un mio ex compagno di squadra che si chiama Bagalini Stefano che è fratello di Bagalini Roberto che fa l’arbitro. Gegic, avendo appreso da me del Bagalini Roberto, mi chiese se non ci fosse l’occasione di prendere qualche iniziativa anche nei confronti di quest’ultimo anche per combinare il risultato. Io ne parlai al fratello durante la cena chiedendo se era possibile un incontro quella sera stessa, dopo l’incontro con Micolucci, tra Gegic e Bagalini Roberto.
Quest’ultimo – continua Carlo Gervasoni – si trovava già presso il ristorante e si era limitato a venirmi a salutare al tavolo.
Peraltro io avevo con lui soltanto una conoscenza superficiale. Così accadde che di notte, dopo l’incontro con Micolucci, siamo tornati al ristorante dove Gegic ha poi potuto parlare con Bagalini Roberto e gli ha chiesto se poteva dare la sua disponibilità per un Over per una partita che si sperava potesse arbitrare nei giorni successivi. Il Bagalini rimase un pò perplesso, anche se quando Gegic gli parlò di un possibile compenso tra i 50.000 e gli 80.000 euro, si mostrò possibilista riservandosi di prendere una decisione. Credo ci sia stato un incontro ulteriore tra Gegic e Bagalini. La cosa non ha avuto alcun esito, ma non so se sia dipeso dal fatto che Bagalini non sia stato designato per alcuna partita dopo il 2 aprile 2011. Ricordo che io ero stato incaricato da Gegic di telefonare al ristorante per preannunciare l’arrivo del medesimo e di Ilievski”.
A ROMA INCHIESTA FEDERALE – A Roma continua l’inchiesta federale sul calcioscommesse condotta dal pool del Procuratore Stefano Palazzi. Giovedì hanno sfilato in via Po gli ex giocatori del Genoa Dario Dainelli (quest’anno al Chievo) e Omar Milanetto (Padova) per discutere dei presunti fatti legati alla partita Lazio-Genoa del 15 maggio scorso (4-2, il risultato finale), mentre venerdì mattina, oltre a Gervasoni, saranno sentiti a riguardo i biancocelesti Stefano Mauri e Cristian Brocchi.
Sarebbero Danielli e Milanetto, secondo i pm, ad incassare dagli emissari del clan degli ‘Zingari’ di Hristiyan Ilievski il pagamento per la presunta combine del match con la Lazio. E se il nome di Milanetto era stato già fatto da Gervasoni nel corso del suo primo interrogatorio, quello di Dainelli è comparso nell’ordinanza del tribunale del Riesame su un ricorso di Alessandro Zamperini, altro ex calciatore coinvolto nella vicenda. Dall’ordinanza emerge che “il 14 maggio alle 19,19 Ilievski è localizzato a Milano, dove si è spostato in aereo, e si trova nella stessa zona dove è localizzato un albergo dove si trova l’indagato Bellavista e che il 15 sera, dalle ore 20,33 ospiterà due giocatori del Genoa: quel Milanetto, con il quale gli slavi si incontrarono a dire del Gervasoni, e Dainelli”. Un incontro presumibilmente “finalizzato alla consegna del denaro ai giocatori, dopo che la partita aveva realizzato il risultato programmato”.
DAINELLI SMENTISCE – Al termine dell’audizione l’avvocato di Dainelli, Marco De Luca, ha confermato la versione che aveva dato Dainelli alla stampa: si trovava in quell’albergo per il suo addio al celibato. “E’ assolutamente estraneo alla vicenda – ha dichiarato De Luca all’uscita dalla Procura -. Non mi risulta neanche che sia stato tirato tanto in ballo. E’ stato sentito soltanto per gli episodi riferiti dalla stampa. Si trovava in quell’albergo soltanto per il suo addio al celibato? Assolutamente sì. Era nell’albergo sbagliato? Non lo so se era lui nell’albergo sbagliato o qualcun altro. Forse sì”. Subito dopo Dainelli è comparso in Procura federale Milanetto assistito dall’avvocato Mattia Grassani che, al termine del confronto, durato circa due ore e mezza ha affermato che l’incontro è stato “approfondito e di grande collaborazione” e che si è svolto in un “clima sereno”. “Credo che la Procura federale sia soddisfatta, come è soddisfatto anche Milanetto” ha concluso poi il legale.
Fonte: Repubblica.it