(L. Valdiserri) – È un lungo addio, il lungo addio di Luis Enrique alla Roma, quello che è andato in onda ieri nella conferenza stampa alla vigilia della gara contro la Fiorentina?
C’è un ospite a sorpresa, il d.g. Franco Baldini: “Sappiamo quello che facciamo, dove stiamo andando e dove vogliamo arrivare. L’allenatore è parte di questo progetto, è un professionista serio, con qualità straordinariamente importanti”. Quindici sconfitte stagionali, due derby persi, tracolli come quelli a Bergamo, Lecce e Torino: ecco le accuse di un numero crescente di contestatori. Alcune gare in cui si è visto un calcio di qualità, il lancio di tanti giovani, l’attenzione a valori sportivi e di educazione: ecco quello che Franco Baldini vorrebbe venisse riconosciuto alla nuova Roma. “E qui non servono dimissioni, allontanamenti, esoneri: basta che i proprietari dicano se sono contenti oppure no”. E Luis Enrique? Ogni conferenza è ormai un calvario: “Cosa ho sbagliato? Tutto. Quello che la squadra fa male è colpa mia, quello che fa bene è merito dei calciatori. L’esclusione di Totti contro la Juve? È il giocatore più importante, ma purtroppo ha 35 anni e non giocherà fino a 50”.
E oggi Totti potrebbe non esserci: ieri aveva la febbre. Ma lascerà prima Totti o Lucho? “Non vi preoccupate: ho detto che sarei rimasto dieci anni, ma scherzavo”. Gli fanno notare che chi sbaglia paga, ma non lui. “L’hai pensata molto la domanda, eh? Te lo dico tra cinque partite”. A campionato finito. Il lungo addio?