(M.Ferretti) – Vittima della propria presunzione, Luis Enrique non soltanto sbaglia tutte le mosse nella preparazione della partita ma commette errori vistosi anche nel commentare l’ennesima batosta rimediata dalla sua squadra. I dirigenti della Roma adesso dovranno avere davvero tanta forza per continuare a proteggerlo, anche in chiave futura. “Preoccupato? No. Perché stavolta dopo due tiri in porta dopo appena otto minuti la partita era chiusa. Ancor più chiusa dopo la terza rete. C’è stato un inizio matto, forse abbiamo cominciato un po’ distratti. C’è stata troppa differenza, soprattutto sul piano dell’intensità. Eppure io non vedo i miei giocatori entrare in campo scarichi, rilassati. Sotto questo aspetto non posso criticarli più di tanto”, le parole dell’asturiano. (…)
Resta da capire, al di là di tutto, come mai la Roma sia riuscita nell’impresa di beccare due gol in meno di otto minuti, e questo Luis non lo spiega. “Mancanza di personalità? Io non la vedo così. La rinuncia a Totti? Ricordate la Coppa Italia? Francesco giocava e abbiamo preso tre gol. Pensavo che fosse una partita molto fisica, come è stata, e noi dobbiamo giocare quattro gare in otto giorni così ho pensato di lasciare in panchina Francesco. Noi dobbiamo pensare a quello che succederà mercoledì e poi con il Napoli. Rifarei la scelta di lasciare fuori Totti”. Parole che fanno pensare che Luis avesse quasi messo in preventivo di non fare risultato a Torino? “Ho inserito un centrocampista in più per un motivo sia tattico che fisico. Non dimentichiamo, però, che Pjanic è un trequartista: con noi gioca da interno ma è un trequartista. Perrotta su Pirlo? No, ha giocato da interno come al solito. Giocavamo con due trequartisti: Pjanic e Borini“, dice il tecnico. In realtà, un po’ tutti allo Juventus Stadium e davanti alla tv hanno visto un altro modulo della Roma. (…)
“Sono convinto di quello che sto cercando di fare con la mia squadra. Il primo responsabile di tutto quello che succede alla Roma sono io. Ci sono, poi, le interpretazioni dei giocatori, che scelgono cosa fare. Ma non cambio il modo di giocare: abbiamo accumulato tantissime sconfitte pesanti ma anche partite di grande livello. Quando una squadra vince quindici partite non è un caso”. Un atteggiamento molto deludente, stavolta. “Non penso che la squadra non abbia voglia di fare. Certo che è una sconfitta brutta e pesante. Non siamo riusciti a cambiare il “giro” della partita. Questo è una certezza». Mercoledì si ricomincia contro la Fiorentina. “Abbiamo cinquanta punti. Abbiamo subito tante sconfitte ma siamo lì. Ma ogni volta che perdiamo, è vero, non è mai con una mezza misura… Abbiamo tre partite in casa e dobbiamo andare a Verona e a Cesena. Dobbiamo migliorare sicuramente in trasferta, ma in casa abbiamo fatto un buon lavoro”.