(G. Piacentini) –«C’è solo un capitano». È finita così Roma-Udinese, col corodi tutto lo stadio per Francesco Totti, capace di trasformare in applausi i fischi coi quali è stata accolta al momento del riscaldamento tutta la squadra (e Luis Enrique in particolare).Non segnava dal 21 gennaio, giorno della doppietta al Cesena (e la Roma era quinta da due mesi, 19 febbraio): ci sono voluti 81 giorni per il suo quinto gol in campionato, il numero 267 in carriera e 212 in serie A, quattro in meno rispetto ad Altafini e Meazza nella classifica dei bomber di ogni tempo comandata da Piola. È stata una bella serata per il capitano giallorosso, che ha restituito alla Roma la speranza di un posto nella prossima Champions. E che al momento del gol ha esultato sotto la Sud. «Sono contento per me – le sue dichiarazioni a fine partita – era tanto che non segnavo. Si tratta di un gol pesantissimo, che ci aiuta nel riprendere le zone alte della classifica». Una possibilità che sabato sera dopo la gara di Lecce sembrava definitivamente sfumata. «Abbiamo fatto vedere qual è la grande Roma, quella che tutti vogliono vedere. A Lecce siamo stati noi i primi colpevoli, oltre al mister, ma ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo dato il 101 per cento. A Lecce ho perso anche io, anche se non c’ero, ho fatto una brutta figura anch’io. Luis Enrique ci mette la faccia e non ha paura di assumersi le responsabilità. Si è preso tutta la carica negativa della scorsa settimana, noi teniamo a lui perché è una persona vera e un grande allenatore. Speriamo di poter fare grandi cose insieme. Nel campionato italiano se non parti concentrato fai delle brutte figure contro qualsiasi squadra. Noi abbiamo dato una grande risposta dimostrando di essere una grande squadra e vincendo contro una formazione che sta davanti a noi in classifica». Fino alla fine del campionato servirà quella continuità che finora non c’è stata. «È vero, ci èmancata la continuità per tutta la stagione ma la Roma vista contro l’Udinese, con questa cattiveria, può ambire a grandi traguardi. La Lazio ora è a quattro punti di distanza ma sono un bel po’ di domeniche che ci avviciniamo e poi ci allontaniamo di nuovo. Ora dobbiamo andare avanti su questa strada e non alternare i risultati. Con questa determinazione possiamo arrivare molto lontano».