(A. Ghiacci) –L’ultima mezz’ora di partita l’hanno guardata in silenzio, con delle espressioni che parlavano da sole. Erano seduti uno a fianco all’altro, nella tribuna centrale del stadio Via del Mare. Franco Baldini al centro, con ai lati Walter Sabatini e l’ex di turno Claudio Fenucci. Nel momento decisivo la Roma ha commesso l’errore di sempre(…). «Non so perché il gruppo fatica a crescere – racconta il dg Baldini dopo il fischio finale – ma il problema non è soltanto tecnico o tattico, perché le partite si vincono anche con l’agonismo».Mancanza di personalità? «Andiamo in difficoltà contro squadre che ci mettono maggiore voglia. (…) Forse abbiamo sopravvalutato il livello caratteriale di qualche elemento perché agonisticamente ci manca sempre qualcosa ». Nessun dubbio su Luis Enrique: «Ha partecipato poco durante la partita? Ha visto un approccio sbagliato e ha capito subito che stavamo perdendo una buona occasione per essere competitivi sino alla fine. Poi, dopo i gol, non si è più alzato forse anche per responsabilizzare i giocatori. Il nostro è un gioco che va attuato al massimo, altrimenti si può pagare ogni minima distrazione. C’è una fase difensiva che deve partire dagli attaccanti, mentre nel primo tempo non abbiamo portato mai il giusto pressing. L’identità di gioco più o meno si vede ma la squadra deve assolutamente trovare una sua dimensione precisa» .
Poi, il massimo dirigente giallorosso, parla anche del futuro, di una Champions che oggi è molto più lontana: «L’eventuale qualificazione non modificherà i programmi del club. Certo, arrivarci faciliterebbe le strategie. Ma il piano iniziale prevedeva due o tre anni per riuscire a essere competitivi a tutti i livelli» . Ma questo gruppo dà le necessarie garanzie? «Valuteremo tutto con attenzione, vogliamo una squadra di 18-20 giocatori senior, con 4-5 ragazzi in appoggio. Era il piano della scorsa estate, poi gli sviluppi di mercato non ci hanno permesso di attuarlo appieno» .
AMAREZZA – Anche il direttore sportivo Sabatini è deluso. Si aspettava un altro atteggiamento, in campo non ha visto la giusta personalità. E per lui la sconfitta di Lecce segna il passo: «Abbiamo toccato il punto peggiore da quando siamo partiti» . Non parla di fallimento del progetto però: «No, perché avremmo fallito nel momento in cui prove del genere fossero ripetute nel tempo. Oggi non siamo stati in grado di affrontare la partita in modo giusto» . Anche per Sabatini la posizione di Luis Enrique è solida: «E’ amareggiato ma non pensa neache lontanamente alle dimissioni. Da domani (oggi, ndr) ripartiremo tutti insieme» . Per quanto riguarda il futuro, il direttore sportivo ammette che andranno fatte delle riflressioni: «Soprattutto da parte di noi dirigenti, dovremo prima di tutto capire chi tra i giocatori potrà garantire un futuro all’altezza. Ma ripeto, il progetto non è fallito affatto» . (…)