(A. Ghiacci) Ne ha fatta di strada l’oggetto misterioso del mercato di gennaio. Marquinho si è presentato a Roma con una condizione approssimativa, perché il campionato carioca era fermo. Ci ha messo poco però, a conquistare tutti, dalla dirigenza ai compagni, da Luis Enrique ai tifosi. Arrivato a fine gennaio, una ventina di giorni dopo i primi dieci minuti con il Parma (il 19 febbraio scorso). Al termine della partita, dopo un gol sfiorato, Sabatini disse che «Marquinho ha i movimenti che andavamo cercando» : capacità di inserimento e facilità di conclusione dell’azione. Neanche due mesi più tardi, Marquinho è uno dei punti fermi della Roma che si appresta a vivere lo sprint finale di campionato.
FUTURO – Ecco allora che oggi, dopo lo scettiscismo ambientale dei primi giorni, il futuro di Marquinho è molto più vicino all’essere colorato ancora di giallorosso. Il ragazzo, che ha preso casa al Torrino con la moglie di Jacqueline, sta imparando l’italiano. «E’ maturo, un po’ chiuso, timido, una persona a modo» racconta chi lo vede al lavoro tutti i giorni a Trigoria. Oggi Marquinho si appresta a giocare la sua ottava partita con la Roma, ancora da intermedio sinistro: un ruolo che nel gioco alla catalana che attua la Roma sembra dipinto per le sue caratteristiche.