(A.Ghiacci) – «Idealmente per la tempistica si potrebbe parlare di tre anni, ma più probabilmente ne serviranno cinque» . Così, qualche tempo fa, Thomas DiBenedetto, presidente della Roma, riferendosi al prossimo stadio di proprietà. Ieri la Roma ha comunicato di aver raggiunto unaccordo con il Coni. L’ad Fenucci: «E’ il tempo minimo per portare avanti il progetto del nuovo impianto dell’Olimpico per le prossime tre stagioni, fino al 30 giugno 2015» . Quindi? Si potrebbe tornare alla parola «idealmente»pronunciata dal numero uno giallorosso: tre anni per avere il nuovo impianto. Possibile? Difficile, ma il piano della Roma sembra proprio questo.
IMPEGNI -Intanto però la proprietà giallorossa non perde tempo. Martedì prossimo, alla vigilia della sfida con l’Udinese, arriveranno a Roma Pallotta, DiBenedetto e Pannes. In agenda un CdA, prima dei prossimi impegni che si chiamano ricapitalizzazione (entro fine maggio) e visione del rapporto della Cushman & Wakefield sulle aree possibili dove poter costruire lo stadio (entro fine giugno). Due mesi importanti, i prossimi, sia in campo che sulle scrivanie di Trigoria. In ballo c’è il futuro della Roma. Con il fulcro, individuato immediatamente dalla cordata statunitense, che è sempre lo stesso: il nuovo impianto di proprietà.