La dottoressa Cristina Basso, perito nominato dalla famiglia di Piermario Morosini, ha dichiarato che con l’uso del defibrillatore forse il giocatore del Livorno deceduto in campo a Pescara sabato scorso avrebbe avuto qualche chance in più di sopravvivenza:
“Sono d’accordo col medico legale quando afferma che il problema è cardiaco: Morosini ha avuto delle probabili aritmie e forse con l’uso di un defibrillatore avrebbe avuto qualche chance in più”
La Basso ha poi confermato la possibilità di una malattia genetica:
“Potrebbe essere stata una malattia genetica strutturale, anche non ereditaria, che spesso causa di morte tra gli under 35, specie in campo sportivo”
Fonte: ansa