(A. Pugliese) – Quasi un anno fa. Tanto è passato dall’ultima presenza da titolare di Gianluca Curci. Era il primo maggio 2011, Sampdoria-Brescia 3-3, praticamente uno spareggio salvezza che non servì a nessuna delle due.Esattamente 360 giorni dopo per il portiere di Castelgandolfo torna la luce anche se solo per l’espulsione di Stekelenburg. L’ultima, invece, da titolare con la Roma è datata quasi 4 anni fa: era l’8 maggio 2008, semifinale di ritorno di Coppa Italia Catania-Roma 1-1. Quattro giorni dopo Gianluca sposò la sua Sabrina da cui ha avuto due bambini, Gianfranco e Gabriele. Strano destino Torna Gianluca, dunque, e nella sfida di domani ci sarà un bel po’ di romanticismo in più. Perché Curci, ad un certo punto, sembrava anche destinato ad essere il portiere del futuro giallorosso, il nuovo Buffon. Poi, invece, i viaggi per Siena e Genova sponda Samp, restando però sempre nell’orbita giallorossa. A Torino, domenica, Gianluca ha fatto il suo esordio stagionale. Quest’anno, all’inizio, sembrava anche poter essere lui il secondo di Stekelenburg, tanto che Luis Enrique lo portò in panchina sia a Bratislava in Europa League, alla prima assoluta stagionale, sia in casa con il Cagliari, all’esordio in campionato. Poi, in una logica di alternanza, a Milano — contro l’Inter — in panchina c’era Lobont e da lì il romeno che si ritrovò in campo per il calcio in testa di Lucio all’olandese diventò ufficialmente il secondo di Stek. Lobont ora è out sta recuperando dalla distorsione al ginocchio sinistro e Gianluca può riprendersi un po’ della gloria persa. Più fortuna «Un vero peccato», c’era scritto ieri sulla sua pagina Twitter. Ed è così, perché Gianluca domenica è entrato a freddo e, nella disfatta giallorossa, è stato il solo sulla barca di Luis Enrique a non naufragare. Un po’ per il rigore parato a Pirlo, un po’ per quel 5-0 negato a Marchisio, un po’ perché nella tragedia, è sembrato l’unico presente con la testa. Domani gli toccherà fare anche di più, ma in un clima caldissimo. Per lui, che è fondamentalmente un timido, una difficoltà in più.