(A. Pugliese) – Un girone dopo, è tutto un altro mondo. L’emergenza si è trasformata in affidabilità, la “disperazione” in scelta tecnica. Niente bacchetta magica però, Luis Enrique ha solo maturato con il tempo altre convinzioni. Così, domani sera la Roma si ripresenterà probabilmente a Torino con la stessa coppia di centrali difensivi della sfida d’andata, quando Luis Enrique a causa dell’emergenza totale (Juan, Gago e Bojan erano squalificati, Kjaer, Burdisso, Rosi, Borini e Pizarro infortunati) fu costretto a schierare al fianco di Heinze (unico difensore disponibile, oltre a Cassetti, che alla fine andò però in tribuna) Daniele De Rossi. La coppia, come sembra, tornerà di moda anche domani, allo Juventus Stadium.
Verso il rientro Già, perché tra le tante idee che stanno frullando nella testa di Luis Enrique, una sembra aver trovato più spazio delle altre. Ed è quella di rilanciare proprio Heinze, che dopo i disastri di Lecce è rimasto in panchina (scelta tecnica) contro l’Udinese. Luis Enrique ha giustificato la sua esclusione con i fastidi dovuti alla botta all’anca presa dal difensore argentino nella sfida casalinga con il Genoa, cosa che è anche vera. Ora, però, a distanza di due settimane Heinze ha smaltito i postumi di quella botta ed è pronto a riprendersi il posto al centro della difesa. Proprio contro quella Juventus che inaugurò il momento migliore del suo percorso giallorosso. Leader dello spogliatoio, punto di riferimento (soprattutto per i baby), ultimo baluardo in campo e fuori. Quella sfida dell’Olimpico (finita 1-1 con gol proprio di De Rossi) regalò a tutti l’immagine di un Heinze stoico, mai domo, capace di respingere ogni assalto juventino e di mettere la museruola a Matri.
Che numeri Del resto, i numeri parlano chiaro. Le venticinque presenze disputate quest’anno in campionato hanno già garantito ad Heinze il rinnovo contrattuale con la Roma per la prossima stagione (anche se l’argentino ha sempre tra le sue idee il ritorno in patria, con Boca Juniors, River Plate e Newell’s Old Boys pronte ad offrirgli un contratto). E i 2.165 minuti giocati lo collocano come il terzo giocatore più utilizzato in campionato da Luis Enrique, dopo De Rossi (anima del gioco dello spagnolo) e Stekelenburg (per ovvi motivi, con minutaggio altissimo, in quanto portiere).
Pensando a Torino Insomma, l’Heinze di Lecce è la brutta copia di quello ammirato molte altre volte. E considerando che domani sera i bianconeri non giocheranno con la torre (Borriello), Lucho si sta convincendo di affidarsi alla sua esperienza (piuttosto che alla fisicità di Kjaer) ed alla versatilità di De Rossi. “Daniele è un grande giocatore e sta dimostrando di essere anche un ottimo difensore”, ha detto ieri Marchisio. Giudizio a cui Franco Causio ha aggiunto: “De Rossi? Non so se giocherà in difesa, ma secondo me quello è un ruolo che gli allungherà la carriera”. Per poi sottolineare che “il punto debole della Roma è però proprio nella retroguardia”. De Rossi ed Heinze (che giovedì ha compiuto 34 anni) lì dietro hanno giocato insieme una sola volta ed è stata forse la partita della svolta giallorossa: finì 1-1 e davanti c’era proprio la Juve. Chissà che stavolta…