(M. Cecchini) – Eppure capitan Totti gliel’aveva raccomandato: “Ragazzi, non fatemi fare brutta figura”. Invece al minuto 30 del primo tempo si alza il coro: “Tutti a casa alè”.
Strano ma vero. La Roma ha appena subito il terzo gol, si sta materializzando il 15o k.o. stagionale e la serie degli espulsi è arrivata a 10 per il “rosso” a Stekelenburg. Non basta, perché nel finale, dopo aver perso sul campo, la Roma perde anche la faccia, visto che Lamela sputa a Lichtsteiner, reo di averlo irriso col “4” fatto con le dita, gesto reso famoso da Totti l’8 febbraio 2004 quando (dopo una sconfitta identica) il bersaglio fu Tudor. Lo juventino ha detto all’arbitro quanto successo perché Bergonzi non se n’è accorto, ma adesso — oltre al possibile utilizzo della prova tv — l’argentino rischia l’applicazione del codice etico interno, nonostante Luis Enrique provi a scagionarlo, mentre Lamela racconta la sua imbarazzata verità: «Ho solo abbozzato il gesto». (…)
Osvaldo attacca Prima di entrare nel merito, però, c’è lo sfogo di Osvaldo. “Bergonzi ha fatto il fenomeno, ha indirizzato la gara, è uno con cui non ci si può neanche parlare, mi rideva in faccia, mi sono sentito preso in giro. Si sente un Dio in terra. So che la società non vuole che dica queste cose ma è meglio che io lo faccia”. E il codice etico? Inutile dire, però, che sul banco degli imputati sale ovviamente il solito, cioè Luis Enrique. “Lo sputo? Penso che gli si sia seccata la lingua (scherza, ndr). Prova tv? Non esageriamo. Non penso che sia uno sputo. Il gesto di Lichtsteiner è molto brutto, è una burla, bisogna rispettare gli avversari. Poi la reazione non è stata bella, ma non è successo niente. Comunque se la società deciderà di prendere dei provvedimenti, convocherò un Primavera e andremo avanti. Pensiamo alla partita. Siamo entrati troppo distratti e rilassati. Dopo i primi due gol la partita era quasi finita. Ci dispiace, c’era troppa differenza d’intensità”.
Totti fuori Sull’esclusione del capitano è chiaro. “Totti in Coppa Italia qui c’era e abbiamo perso 3-0. Ho pensato di lasciarlo in panchina per farlo essere il nostro punto di riferimento in casa. Certo, dopo una sconfitta del genere siamo preoccupati. Dobbiamo pensare a mercoledì. Siamo ancora in corsa per il terzo posto e io ho pensato alla stanchezza della settimana, ma non dimentichiamo che Pjanic è un trequartista. Noi comunque non riusciamo ad avere la stessa intensità dell’avversario. Abbiamo 50 punti, perciò qualche cosa buona l’abbiamo fatta. Ora abbiamo 3 partite in casa. In trasferta dobbiamo migliorare, ma in casa stiamo facendo un bel lavoro. Io sono convinto di quello che sto facendo con la squadra. L’ho sempre detto il primo responsabile sono io. Non penso che dovrò cambiare modo di gioco. Comunque ho esperienza davanti alla stampa, non vado a parlare di cosa cambiare nella mia squadra, non l’ho fatto finora e non lo farò mai”.Grazie lo stesso.