(A.Catapano) – Ci vogliono fantasia e competenze per allenare la Roma. Luis Enrique come se la sta cavando? E voi come ve la caverete? Da ieri, la fantasia è al potere sui computer di tutti i romanisti, almeno di quelli che possono permettersi un iPhone o l’uso di Facebook: «Fantasy Manager 2012», è il social game lanciato dal club per permettere a chiunque di misurarsi col mitico Zichichi asturiano: quanti di voi penseranno di essere più bravi? Lui ci crede È solo un gioco, mentre questa storia della volata Champions si è fatta incredibilmente seria per la Roma. E da un paio di giorni, non ci vuole più tanta fantasia per immaginare la Roma al 3°posto. […]
È derby Con le interferenze, fastidiose, di Napoli e Udinese, e la possibile incursione dell’Inter. Detto che Pjanic (che ieri ha festeggiato il suo 22° compleanno) è pronto al rientro, le prossime tre partite — prima della doppietta da brividi con Juve e Napoli — possono dare lo slancio definitivo alla Roma oppure, se la squadra scivolerà, mortificarne le ambizioni. La Roma ha dalla sua un’autostima accresciuta dagli ultimi risultati (suoi e delle avversarie), una condizione fisica accettabile — i cali nella ripresa sono imputati all’incapacità di mantenere alta la concentrazione per 90‘ — e la possibilità di contare sul contributo di giocatori rimasti in letargo per mesi: Osvaldo, tornato con regolarità al gol; Bojan, di cui ora si invoca un impiego da titolare; Lamela, a patto che si metta nelle condizioni di incidere anche nell’ultima mezz’ora, come accaduto col Novara; Marquinho, piacevole scoperta dopo lo scetticismo che ha circondato il suo arrivo a gennaio. Contro, la cronica fragilità difensiva (reparto ridotto all’osso dagli infortuni); alcuni concetti ancora oscuri di Luis Enrique; e i recenti impacci di Totti, di cui ancora poco si parla per rispetto.